Infortuni e malattie professionali in Lombardia al 31 dicembre 2020

Milano, 29.1.2021

Inail ha pubblicato i dati delle denunce di infortunio e malattie professionali riferite all’intero anno 2020. Nei dati vi sono tutte le tipologie compreso quelle da Covid-19.

Il rallentamento o fermo produttivo nell’anno appena chiuso è sotto gli occhi di tutti, molto pesante. La chiusura delle scuole pure. Nonostante questo i dati che ci vengono consegnati sono preoccupanti.
Nel 2020 gli infortuni per modalità di accadimento si sono ridotti di soli 7.598 casi, pari al 6,3%. Erano 119.930 nel 2019 e sono stati 112.332 nel 2020.

Gli infortuni in occasione di lavoro da 98.085 nel 2019 passano a 100.035 nel 2020 incrementando del 2% con 1.950 casi in più. Gli infortuni in itinere (casa lavoro e viceversa) calano vistosamente. Erano 21.845 nel 2019, sono stati 12.297 nell’anno che ci siamo lasciati alle spalle. Un crollo del 43,8% principalmente, o quasi esclusivamente, attribuito al fatto che le aziende erano o chiuse o le attività rallentate.

Entrando nei macro settori (gestione tariffaria e grande gruppo) l’analisi ci consegna due opposte situazioni: diminuiscono nell’industria ed artigianato ed aumentano nel terziario. L’attività dove si registra l’incremento più alto è quello della “sanità e assistenza sociale” a causa del Covid-19. Nel 2019 erano 3.804 cresciuti a 17.678 nel 2020.

Aumentano i casi di lavoratrici infortunate: da 42.616 nel 2019 a 52.196 nel 2020 (+22,5%). Diminuiscono i lavoratori, che passano da 77.314 casi a 60.136, facendo registrare un calo del 22%.


Gli infortuni mortali

Anche per le denunce di infortunio con esito mortale la fotografia ci consegna una situazione che evidenzia una forte carenza sul fronte della prevenzione.
Sono stati 171 i casi nel 2019, 256 nel 2020, anche a causa della pandemia che ha colpito duramente i luoghi di lavoro nonostante dovessero esserci azioni di prevenzione mirate attraverso la verifica dell’applicazione dei protocolli anti-contagio. Lo evidenzia ancora di più la distinzione, anche qui, tra infortuni mortali in occasione di lavoro che aumentano di 105 casi (115 nel 2019 e 220 nel 2020) con un incremento percentuale, sul 2019, del 93%. Gli infortuni mortali in itinere scendono a 34, contro i 56 del 2019. Per quanto riguarda i macro settori rileviamo un aumento per tutti: industria, artigianato e terziario. Quest’ultimo con un +333%. Confermato anche nella “sanità e assistenza sociale” l’attività più colpita per gli eventi mortali con 25 denunce di infortunio contro le 3 nel 2020.


Quanto alle province, per numeri assoluti troviamo in testa Milano che sale da 46 infortuni a 54, Bergamo che da 20 passa a 50 e Brescia da 32 a 39 nel periodo 2019 con 2020. Per incremento percentuale invece abbiamo Sondrio che dallo 0 del 2019 passa a 8 nel 2020, Cremona che incrementa del 300% con più 21 casi, da 7 a 28, e Lodi che da 3 passa a 8. A differenza degli infortuni totali, i casi mortali crescono sia per le lavoratrici che per i lavoratori. Le prime da 13 passano a 39 e i secondi da 158 a 217 tra 2019 e 2020.