Cassa integrazione in Lombardia nel 2014

Milano, 6.2.2015.

Con oltre 142 milioni di ore autorizzate e un incremento del 39,9% sull’anno scorso esplode la cassa integrazione straordinaria in Lombardia nel 2014. Addirittura, fatto mai registrato nella storia degli ammortizzatori sociali, è quasi il doppio della cassa ordinaria, che con 76.353.207 ore registra invece un calo del 26,5%. E’ quanto emerge dall’elaborazione dei dati Inps condotta dal dipartimento Mercato del lavoro della Cisl lombarda. “I dati definitivi sul 2014 purtroppo confermano le nostre preoccupazioni e previsioni – commenta Osvaldo Domaneschi, segretario generale Cisl Lombardia -. Da subito occorre varare un piano di rilancio del settore manifatturiero, basato su incentivi all’innovazione e strategie industriali condivise”. “Imprese e Regione, se ci sono, battano un colpo – aggiunge -. Bisogna aggredire questa crisi, puntare sul rilancio dell’occupazione giovanile, invertire la tendenza e sfruttare da subito tutte le possibilità date anche da timidi segnali di ripresa”.
Complessivamente, le ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps nel 2014 sono oltre 272 milioni, (+8,2%) e per il quarto anno consecutivo sono in crescita. Gli andamenti delle diverse tipologie, però, sono nettamente diversificati e l’impennata della cassa straordinaria (+39,9%) appesantisce il quadro. “Aumentano le situazioni di grave crisi strutturale con forti rischi occupazionali – sottolinea Domaneschi – ed è preoccupante che da sola la cassa straordinaria valga oltre la metà delle ore richieste in Lombardia. La ripresa non arriva da sola e non c’è più tempo da perdere, bisogna intervenire al più presto”.
Si alleggerisce il ricorso alla cassa ordinaria (- 26,5%) ma aumentano le ore autorizzate per la cassa in deroga (+16,7%), con il commercio che segna un preoccupante +35,4%. Nell’artigianato, comunque sostanzialmente stabile, sono nettamente in difficoltà l’edilizia (+53,5% delle ore autorizzate rispetto all’anno scorso) e l’agroalimentare (+35,3%), mentre si registra una lieve diminuzione nella moda (-14,3%) e nel metalmeccanico (-13%) che comunque con oltre 8 milioni di ore autorizzate si conferma il ramo artigiano in maggiore sofferenza. Quanto ai territori, Mantova con un incremento del 66% delle ore autorizzate e Sondrio con un +61,6% si segnalano con le province che nel 2014 hanno pagato alla crisi il prezzo più alto. Seguono Milano (+24,2%), Lodi (+16,4%), Cremona (+14%) e Brescia (+10,4%). In controtendenza sul 2013 Como (-9%), Pavia (-7,2%), Varese (-6,72%) e Bergamo (-5%).

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