Lo Statuto Cisl, il preambolo

Preambolo

I
Le forze sindacali resesi libere e indipendenti da ogni forma di influenze esterne convinte che senza la faziosità di chi voleva fare dei sindacati veri e propri strumenti di partito, l’esperimento unitario iniziato dopo la liberazione si sarebbe potuto realizzare solennemente concordato e decidono di riunifìcarsi in una sola organizzazione.

II
La nuova organizzazione sorge per stringere in un unico volontario vincolo sindacale tutti i lavoratori italiani che ¬ convinti della necessità di respingere un sindacalismo fondato ispirato e diretto da correnti politiche ideologiche ¬ vogliono impostare il movimento sindacale dell’autogoverno delle categorie esercitato nel quadro della solidarietà sociale e delle esigenze generali del Paese.

III
La nuova organizzazione unificata afferma la sua decisa volontà di tutelare la dignità ed il rispetto della persona umana come condizione primaria di vera giustizia sociale e proclama i suoi fondamentali diritti dei lavoratori, che prende solenne impegno di difendere e propugnare:

diritto del lavoro, come naturale mezzo di vita, ed alla sua libera scelta;
diritto della giustizia sociale, fondamentale mezzo di pace duratura nella convivenza civile;
diritto all’inserimento delle forze di lavoro negli organi che determinano gli indirizzi della politica economica del paese;
diritto alla garanzia e alla stabilità dell’occupazione, nella più ampia individuale e familiare;
diritto dell’assistenza e alla previdenza contro ogni concessione paternalistica, di realizzare attraverso una legislazione che garantisca stabilmente il soddisfacimento delle esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie, in ogni tempo e luogo ed ogni evenienza della vita;
diritto alla costituzione di libere organizzazioni sindacali democratiche ed al libero esercizio della loro azione sindacale, ivi compreso il diritto di sciopero, per la legittima difesa degli interessi di chi lavora;
diritto alla rappresentanza dei lavoratori negli organismi che esistono o possono esistere, in modo da rendere determinante l’influenza del mondo del lavoro sugli orientamenti sociali della vita nazionale; diritto all’ammissione delle forze del lavoro nella gestione e nel possesso dei mezzi di produzione.

IV
Sulla base di questi fondamentali diritti dei lavoratori liberi, la nuova organizzazione si propone i seguenti obbiettivi:

associare tutte le categorie di lavoratori nei sindacati democratici, indipendenti da qualsiasi influenza esterna, sia politica che ideologica e mirante esclusivamente alla difesa degli interessi dei lavoratori ispirati al principio delle supremazie del lavoro sul capitale essendo il lavoro la più alta espressione di dignità dell’essere umano; elevare, nel quadro e nello spirito della più ampia solidarietà, il livello di vita dei lavoratori e in particolare le condizioni economiche e sociali delle categorie meno progredite al fine di assicurare tutti, sul piano economico e culturale, una condizione di vita adeguata allo sviluppo civile della nazione;
realizzare concretamente il principio del pieno impegno di tutte le energie lavorative del Paese, anche attraverso l’impulso alla istruzione tecnica e professionale dei lavoratori per conseguire la migliore qualificazione della mano d’opera;
promuovere con ogni mezzo ed anche mediante radicali riforme la migliore utilizzazione di tutte le risorse attuali e potenziali della Nazione;
promuovere con ogni mezzo la solidarietà economica tra i popoli e far riconoscere il principio della libera circolazione del lavoro nel mondo e del libero accesso alle materie prime;
stabilire e intensificare i rapporti di fraterna collaborazione con organizzazioni sindacali democratiche di altri Paesi, allo scopo di contribuire al benessere generale e alla pace tra i popoli.

Roma, addì 30 aprile 1950