Canali di Carate Brianza in sciopero contro i 134 licenziamenti

Milano, 18.10.2017

I lavoratori della Canali di Carate Brianza sono in sciopero per tutta la giornata in risposta all’annuncio della chiusura dell’impianto caratese e alla messa in mobilità di 134 lavoratori (130 donne).
La decisione della direzione era stata annunciata ieri alle organizzazioni sindacali e alle Rsu ed è stata ribadita oggi in un incontro tra rappresentanti dei lavoratori e dell’azienda. “Ieri come una doccia fredda – spiegano i responsabili di Filctem Cgil e Femca Cisl – contraddicendo tutto il lavoro svolto finora l’azienda ha comunicato la chiusura dello stabilimento tramite l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo”. “Nell’incontro odierno – aggiungono – abbiamo chiesto l’immediato ritiro della procedura di licenziamento collettivo e la contestuale apertura di un tavolo di discussione per trovare soluzioni per il mantenimento dei posti di lavoro. L’azienda ha negato tale possibilità continuando irresponsabilmente con la volontà licenziare i lavoratori”.

Solo un mese fa si è chiuso un periodo di utilizzo di un anno del contratto di solidarietà. In questo periodo 75 lavoratori hanno rassegnato le dimissioni volontarie e 39 hanno accettato la riduzione dell’orario di lavoro. “Eravamo convinti – continuano i responsabili sindacali – che questo percorso di riorganizzazione doloroso per tutte le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento avesse raggiunto l’obiettivo del risanamento del sito stante anche le dichiarazione della direzione aziendale”.

Di fronte alla decisione dell’azienda, i sindacati chiedono di fare un passo indietro e di cambiare rotta. “Giudichiamo estremamente negative le modalità brutali con cui l’azienda ha deciso di affrontare il problema – concludono i sindacalisti – ci vediamo costretti ad aprire un percorso di mobilitazione con tutte le conseguenze che comporta e che è ancora possibile evitare”. I responsabili di Filctem Cgil e Femca Cisl richiamano l’azienda alla propria responsabilità sociale, verso un territorio che ha garantito il suo sviluppo, sconcertati dalla scelta drammatica che in particolare colpisce l’occupazione femminile. “È evidente – concludono – che percorreremo tutte le iniziative idonee e non lasceremo nulla di intentato per raggiungere una soluzione della vertenza che possa evitare la chiusura del sito Canali di Carate Brianza”.