Cgil Cisl Uil-Confindustria, appello per l’Europa

Milano, 9.4.2019

Un “appello per l’Europa” firmato da  Confindustria, Cgil, Cisl e Uil in vista delle elezioni europee. “Esortiamo i cittadini di tutta Europa ad andare a votare per  sostenere la propria idea di futuro e difendere la democrazia, i
valori europei, la crescita economica sostenibile e la giustizia sociale”, si legge nel documento, che parte dalla centralità del lavoro. Ai deputati italiani si chiede “prioritariamente” un piano straordinario per gli investimenti, una politica industriale Ue e l’impegno per lo sviluppo del dialogo sociale e la contrattazione.

Sono quattro i capitoli in cui si  articola l’appello congiunto per l’Europa: “Unire persone e  luoghi; Dotarsi degli strumenti per competere nel nuovo contesto  globale; Potenziare la rete di solidarietà sociale europea; Sviluppare il dialogo sociale e la contrattazione”. All’interno, i temi su cui le parti sociali chiedono ai deputati che verranno eletti di occuparsi. Tra questi, “un Piano straordinario per gli investimenti in infrastrutture ed in reti che rappresentano un forte elemento di inclusione perché uniscono territori, città, paesi, assicurando sviluppo, occupazione e coesione sociale” e a questo proposito vengono indicati anche gli strumenti per finanziare il piano, con “Eurobond per la crescita: emissioni di titoli di debito europei” e “l’esclusione della spesa nazionale di cofinanziamento dei progetti europei dai vincoli del Patto di stabilità e crescita”.

Tra gli altri punti, la “politica industriale europea con obiettivi prioritari: migliorare la competitività, stimolando gli investimenti in ricerca e
innovazione, affrontare le sfide della trasformazione digitale e della sostenibilità ambientale”, ma anche “rafforzare la contrattazione e la partecipazione nelle imprese come fattore competitivo e condizione del lavoro di qualità” e “rivedere le regole sulla concorrenza, per creare dei veri campioni europei in grado di competere con i colossi americani e asiatici”. Sul fisco, le parti sociali chiedono “l’armonizzazione e la convergenza dei sistemi fiscali”. Sostengono “una effettiva politica comune dell’immigrazione in grado di governare i processi migratori”. E per quanto riguarda il dialogo sociale e la contrattazione, rilanciano “un rinnovato protagonismo delle parti sociali”, il contrasto ai processi di dumping e la creazione di un percorso di livello europeo di politiche attive del lavoro.

“Per queste ragioni – affermano in conclusione – noi parti sociali italiane siamo più che mai convinte che il colpo d’ala europeo sia storicamente maturo, necessario, possibile. Esso rappresenta la risposta coerente ed efficace per preservare e sviluppare, nella complessità del nostro tempo, il patrimonio di civiltà costruito nei secoli dall’Europa nel quale trovano
compendio gli ideali di progresso economico, giustizia sociale, democrazia, pace”.