Como, Cgil Cisl e Uil: alimentare la cultura della sicurezza sul lavoro

Allo Spazio Gloria di Como lo spettacolo “Sei Sicuro?”

Milano, 5.11.2021

Alimentare la cultura della sicurezza sul lavoro. Parte da questi presupposti la sfida lanciata da Cgil Como, Cisl dei Laghi e Uil del Lario con la proposta allo Spazio Gloria di Como dello spettacolo “Sei Sicuro?”, realizzato dalla compagnia Fanfulon e dal Laboratorio Teatrale Jolly.
Un tema più che mai attuale in un momento storico in cui i numeri non accennano a diminuire. Il 2021 si profila infatti tristemente come un anno drammatico sul fronte delle denunce di infortunio sul lavoro in Lombardia. Indicativo il mese di settembre 2021 (ultimo disponibile) che, con 8107 denunce nella nostra regione, ha di gran lunga superato le 6976 dello stesso periodo del 2020, con una crescita del 16,21%. Si tenga conto che nel 2019, anno senza la pandemia e di piena attività produttiva, manifatturiera, di servizi e della scuola in presenza il dato di settembre era fermo a 8.644 denunce. Il 2021 va così numericamente a sovrapporsi a un già terribile 2020. Le province che, nel 2021, hanno già superato il dato degli infortuni del 2020 sono 5: tra queste c’è anche Como (3.646 nel periodo gennaio-settembre 2021, contro 3.445 il medesimo periodo del 2020), con Lecco Milano, Monza-Brianza e Varese.
In riferimento ai dati con esito mortale, tenendo conto di un 2020 colpito duramente dal Covid-19, che ha fatto alzare il dato generale, il 2021 rimane ancora inferiore per il periodo gennaio-settembre, con 125 casi mortali contro i 204 del 2020. Due sono le province, Como e Pavia, che nel 2021 hanno superato il dato del periodo gennaio-settembre 2020 passando rispettivamente da 5 a 7 e da 8 a 9.
“Abbiamo scelto un approccio innovativo – spiega Marco Contessa, segretario della Cisl dei Laghi con delega alla Sicurezza – perché crediamo che il tema della sicurezza vada affrontato non partendo dalle normative vigenti, ma da un’attenzione quotidiana al rischio e dall’assunzione di responsabilità individuali, dalla consapevolezza del ruolo di ogni lavoratore, che può cambiare la realtà in base a come vi si approccia. Non possono bastare regole e regolamenti aziendali se in ogni lavoratore non sviluppa dentro di sé questa consapevolezza, se non cerca, in prima persona, di essere di esempio. Alimentare una cultura della sicurezza vuol dire, secondo noi, farla entrare nel mondo della scuola come materia di studio, per cui, come Cgil, Cisl e Uil, potremmo mettere a disposizione le nostre competenze. E ancora: per ridurre i rischi è essenziale che organizzazioni sindacali e parti datoriali condividano protocolli e progetti mirati sul tema. Dobbiamo agire tutti insieme affinché il lavoro resti un diritto che garantisca la vita”.