Contrattazione sociale, in aumento accordi e temi trattati

Milano, 20.10.2016
 
Aumenta sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo la contrattazione sociale del sindacato pensionati Cisl della Lombardia. E’ quanto emerge dal report presentato nel corso della sesta Fiera della Contrattazione della Cisl Lombardia. “Grazie agli impulsi della negoziazione sociale, nei Comuni lombardi sono  state  recentemente introdotte diverse misure – sottolinea Alfredo Puglia, segretario regionale Fnp Cisl Lombardia – idonee a tutelare i redditi più bassi e a permettere ai cittadini di fronteggiare in modo più dignitoso la grave situazione di crisi ancora in atto”. Qualche esempio? Agevolazioni e innovazioni nei meccanismi di funzionamento di tributi e tariffe, applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale, sostegno al reddito e servizi per le persone non autosufficienti, misure per l’abitazione. 
Il 2015 con un totale di 462 accordi segna un importante incremento dell’attività negoziale rispetto al 2014 (erano stati 402). In particolare, risultano essere in netto aumento gli accordi siglati con ambiti territoriali sovracomunali. “Nel complesso possiamo valutare questa tendenza come molto positiva – osserva Puglia -. La promozione di attività negoziali a livello sovracomunale presenta numerosi vantaggi e risponde a specifiche criticità che la prassi negoziale tradizionale, può presentare. Ad esempio, la contrattazione per ambiti territoriali sovracomunali permette di incrementare la gestione associata delle funzioni amministrative e dei servizi e favorire processi di unione e fusione tra comuni”. 
In generale, i dati sulla negoziazione sociale 2015 evidenziano un aumento del numero dei temi trattati a livello regionale, che sale a 4.481. Un incremento importante rispetto agli anni precedenti. Dall’analisi dei temi maggiormente affrontati (dalle agevolazioni e detrazioni fiscali agli interventi contro la povertà, dai contributi sull’affitto al rimborso dei ticket sanitari) emerge una strategia che mira al contenimento degli effetti negativi della crisi economico-finanziaria a carico dei cittadini ed in particolare delle fasce più deboli della popolazione. Da un lato, attraverso il contenimento della pressione fiscale a carico dei cittadini ed il mantenimento di servizi essenziali come, ad esempio, l’istruzione. Dall’altro, attivando provvedimenti atti a sostenere il reddito delle fasce più deboli della popolazione.