Contratto terziario, 1 milione e mezzo in attesa di rinnovo da oltre 3 anni

Milano, 6.4.2016
 
Sono un milione e mezzo i lavoratori del turismo dei comparti industria turistica, pubblici esercizi, agenzie di viaggio, ristorazione collettiva, delle imprese di pulizia strutturate, delle farmacie private e del comparto termale in attesa dei rinnovi contrattuali in media da più di tre anni. Contro lo stallo negoziale e l’atteggiamento dilatorio delle associazioni datoriali di settore – Federturismo/AICA/Confindustria Alberghi, Fipe, Fiavet, Confesercenti, Federterme, Federfarma, Angem, Aci (Alleanza Cooperative Italiane), Anip-Confindustria Legacoop, Servizi, Federlavoro e Servizi Confcooperative, Agci, Unionservizi Confapi, Fnip Confcommercio – I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti Uil hanno indetto per il 6 maggio prossimo lo sciopero intersettoriale per l’intero turno di lavoro con presidi e mobilitazioni a livello locale. La protesta per rivendicare a gran voce il rinnovo dei rispettivi contratti nazionali di lavoro attraverso i quali garantire un dignitoso aumento salariale, nuove norme per la valorizzazione della professionalità e per il mantenimento dei livelli occupazionali.
“Nella migliore delle ipotesi i lavoratori aspettano il rinnovo del contratto nazionale di lavoro da  tre anni, nella peggiore da sei – hanno stigmatizzato le quattro sigle in comunicato sindacale unitario –. In tutto questo tempo le controparti datoriali, hanno con diversi accenti e modalità, cercato di negare il valore del contratto collettivo nazionale  di lavoro subordinandone il rinnovo a forme più o meno esplicite di restituzione attraverso il peggioramento di parti economiche e normative”. “Sono baristi, camerieri, cuochi, operatori del comparto pulizia e sanificazione, attività ausiliarie e facility management, addetti mense, receptionist, impiegati di agenzie di viaggio, lavoratori dei fast food, operatori  del comparto termale, farmacisti, professionisti cui spesso ci rivolgiamo per soddisfare bisogni imprescindibili, per necessità connesse alla salute, per servizi fondamentali nella nostra vita quotidiana – conclude il comunicato -. Operano in settori strategici per l’economia del nostro paese, che rappresentano una componente rilevante del Pil italiano come il turismo e il sistema degli appalti; svolgono lavori importanti come ad esempio la refezione e le pulizie nelle scuole, negli asili e negli ospedali nonché prestazioni attinenti la salute delle persone”.