Coronavirus, Fim Cisl Lombardia: bloccare subito le attività produttive non essenziali

Milano, 20.3.2020

“L’industria metalmeccanica sta frenando in maniera imponente. Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus abbiamo ricevuto 1.500 richieste di cassa integrazione che coinvolgono 50.000 metalmeccanici lombardi. Solo nell’ultima settimana abbiamo contato più di 1.000 richieste e un aumento del 280% dei metalmeccanici coinvolti. Sappiamo già che tante altre richieste arriveranno nei prossimi giorni”. Così Andrea Donegà, segretari generale Fim Cisl Lombardia. “È la quarantena delle aziende metalmeccaniche lombarde – spiega – che stanno rispondendo all’emergenza Coronavirus con un’imponente richiesta di ammortizzatori sociali dopo il varo del decreto Cura Italia, sollecitato con gran forza da Cgil,Cisl e Uil”.
“In questi giorni – prosegue – abbiamo continuato a concordare con le imprese metalmeccaniche lombarde fermate produttive o rallentamenti delle produzioni, nel rispetto del protocollo per il contenimento del Covid-19. Purtroppo i casi di contagio nelle aziende sono in aumento e con essi il numero dell’assenteismo. Raccogliamo l’appello di Cgil, Cisl, Uil della Lombardia per chiedere che vengano fermate, urgentemente, tutte le attività ad eccezione di quelle indispensabili e dei servizi necessari. Una misura per tutelare la salute delle persone e sferrare un duro colpo al propagarsi del contagio”.
“Occorre prendere atto – conclude il segretario generale della Fim Cisl Lombardia – che si sta fermando la catena delle forniture, italiana ed europea e, quindi, ci aspettiamo, già nelle prossime ore un aumento, delle chiusure aziendali”.