Felsa Cisl si rafforza sui laghi. Attivi 6 sportelli tra Como e Varese

Milano, 20.2.2020

Dal 1° gennaio Felsa Cisl, la categoria che si occupa di tutelare il lavoro somministrato, atipico e autonomo, ha deciso di rafforzare la sua presenza nei Laghi attraverso la nomina di un coordinatore tempo pieno, Alberto Trevisan, e l’apertura di 6 recapiti sul territorio: a Como, Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Lomazzo, Cantù.

Il lavoro in somministrazione, 13mila addetti attivi tra Como e Varese

A 20 anni dall’introduzione, la somministrazione è oggi una modalità consolidata di accesso al mondo del lavoro. Il comparto nel territorio dei Laghi (Varese e Como) conta circa 13.000 addetti attivi.

Lo scorso anno Felsa Cisl insieme alle altre sigle sindacali ha sottoscritto il rinnovo del contratto nazionale di riferimento per tutti i lavoratori delle agenzie di somministrazione, potenziando le tutele contrattuali e le prestazioni economiche.

«I lavoratori somministrati potranno trovare negli sportelli Felsa Cisl aiuto per la gestione delle domande ai fondi bilaterali Ebitemp e Formatemp – afferma Alberto Trevisan, coordinatore territoriale Felsa Cisl Laghi – oltre che tutte le informazioni in merito al rapporto di lavoro. Inoltre si stanno sperimentando forme di rappresentanza sindacale dei lavoratori somministrati nelle aziende, un tassello fondamentale nella costruzione di tutele».

La sfida della tutela del lavoro autonomo

Altra sfida che la Felsa Cisl ha deciso di raccogliere è relativa al lavoro autonomo: offrire un luogo di rappresentanza per le partite iva attraverso l’associazione Vivace, una vera e propria community che permette di accedere a servizi specifici e su cui costruire una rappresentanza che affronti con le istituzioni politiche le grandi lacune normative (accesso alle assicurazioni sociali, al welfare…).

“Per noi il lavoro deve essere dignitoso sempre, a prescindere dalla forma contrattuale in cui si esprime – conclude Trevisan -. La sfida di Felsa è incontrare e accompagnare i lavoratori, in particolare i più giovani, in tutte le forme del lavoro atipico, costruendo tutele, servizi e convenzioni, ma anche facendosi rappresentanti attivi dei loro bisogni, affinché la politica intervenga laddove necessario”.