Naspi e lavoro stagionale, sindacati chiedono tavolo interministeriale su turismo

Milano, 17.3.2016
 
Sono circa 300mila i lavoratori stagionali del comparto turistico e del settore termale fortemente penalizzati dalla Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego. Dal 1° gennaio 2016 la normativa sulla Naspi ha infatti esposto i lavoratori al dimezzamento della durata e del valore del sussidio di disoccupazione, garantito fino al 31 dicembre 2015. Ad accendere nuovamente i riflettori sulla contraddizione legislativa le sigle sindacali di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e UIltucs, che in una nota trasmessa ai ministeri del Lavoro, dei Beni Culturali e del Turismo e dello Sviluppo Economico, hanno sollecitato l’attivazione di un tavolo interministeriale, con il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti, sulle problematiche di settore a cominciare dall’abuso dei voucher, finalizzato ad approntare politiche ed interventi mirati al sostegno della stagionalità nel turismo e nel comparto termale. Per la Fisascat, nell’ambito della discussione sulla riforma previdenziale, sarà anche necessario prevedere nuove misure finalizzate a garantire la copertura pensionistica ai lavoratori stagionali di interi settori dell’economia italiana, primo fra tutti il turismo, che, in mancanza di un intervento, verrebbero automaticamente esclusi dall’accesso al trattamento pensionistico, pur contribuendo al sistema previdenziale nei periodi di lavoro. Fisascat Cisl, Filcams Cgil e UIltucs, solo pochi mesi sono state ricevute in audizione alla Camera dei Deputati; la Commissione Lavoro, nella persona del presidente Cesare Damiano, aveva manifestato interesse per le criticità rappresentate dalle tre sigle sindacali ed aveva espresso condivisione sulle soluzioni proposte, dichiarando la disponibilità a proseguire gli approfondimenti del caso in sede istituzionale.