Operai agricoli e florovivaisti, i sindacati sollecitano il rinnovo dei contratti

Sono circa 60mila gli addetti interessati in Lombardia

Milano, 15.7.2020

A 7 mesi dalla scadenza del 31 dicembre 2019, in nessuna provincia della Lombardia si è sottoscritto il rinnovo dei contratti di lavoro per gli
operai agricoli e florovivaisti anzi, in alcune non si sono neppure avviate le trattative.
Le controparti Agricole, Coltivatori diretti, Confagricoltura e Cia nella maggior parte delle provincie, ad oggi non hanno dimostrato nessuna seria intenzione di confrontarsi con le organizzazioni sindacali dei lavoratori per discutere di un rinnovo contrattuale molto importante per tutti i dipendenti coinvolti, che in Lombardia sono circa 60mila. Lo denunciano i segretari regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Lombardia, Oliviero Sora, Giancarlo Venturini, Maurizio Vezzani, in una nota unitaria.

“Ricordiamo che il contratto provinciale del settore agricolo svolge la funzione economica del secondo biennio di valenza del contratto nazionale ed è solo rinnovandolo che i lavoratori possono avere un riconoscimento economico che copra almeno la perdita del potere d’acquisto dei salari – scrivono Sora, Venturini e Vezzani -. Lavoratori che in questi mesi non hanno mai fatto mancare il loro contributo continuando ad operare anche in situazioni di rischio per la propria salute”.


“Sappiamo che alcuni settori hanno subito più degli altri la crisi data dalla pandemia, come sappiamo che sia il Governo con il Decreto Rilancio che Regione Lombardia sono intervenuti a sostegno di questi settori ed è per questo che chiediamo con forza la ripresa delle trattative per non fare pagare ancora ai lavoratori crisi non sempre vere – proseguono -.
Inoltre il rinnovo di un contratto non riguarda solo il discorso economico, ma spazia su più punti: dalla classificazione, alla rivisitazione del welfare, dalla costituzione degli Enti Bilaterali dove non ancora creati, all’attenzione alla sicurezza sul lavoro con la creazione degli Rlst, alla lotta contro il lavoro nero e caporalato per un agricoltura più moderna e attenta ai problemi di tutte le persone che ci lavorano e ci vivono”.