Settimana di mobilitazione Cgil, Cisl e Uil. I contratti pubblici al centro della manifestazione

Milano, 12.12.2019

“50 anni fa la strage orribile di Piazza Fontana. Una pagina oscura della storia del nostro paese. Bisogna ricordare sempre ai giovani la follia omicida del terrorismo. Non dimenticare mai il dramma, il dolore di tante famiglie che hanno perduto quel giorno i loro cari. Senza verita’ non c’e’ giustizia. Senza giustizia non c’e’ democrazia”. Apre così Annamaria Furlan, Segretaria generale della Cisl il suo intervento al secondo appuntamento della settimana di mobilitazione per il lavoro con al centro oggi la richiesta del rinnovo dei contratti pubblici e privati, la richiesta di assunzioni nella Pubblica Amministrazione, nella sanità, nei comparti dell’istruzione, dell’Università e della ricerca e la stabilizzazione del precariato.

“Siamo qui per dire parole forti e chiare e senza ambiguità su cosa è importante per il nostro Paese, -afferma Furlan dopo il minuto di silenzio osservato da tutti i manifestanti in ricordo della strage di Piazza Fontana di cui ricorre oggi il 50° anniversario. “E’ stato importante aprire questa grande manifestazione ricordando Piazza Fontana, gli uomini e le donne che sono morti, – sottolinea la leader della Cisl stringendosi “intorno alle loro famiglie, a quella città. E a loro diciamo: il terrorismo, gli eccidi, i morti, sono stati sconfitti da un grande movimento democratico del Paese, i sindacati. Uomini e donne del lavoro sono stati protagonisti nell’affermare che l’Italia è democrazia e giustizia, è l’Italia che vogliamo e mai e mai i sindacati confederali molleranno la presa nel salvaguardare il nostro Paese contro ogni delitto e terrorismo, c’è bisogno di tanta giustizia nel nostro paese”.

“Siamo di nuovo in piazza per dire che vanno rinnovati i contratti. Ci sono circa 13 milioni di lavoratori che aspettano il rinnovo del contratto nel pubblico come nel privato. Tutti i settori della pubblica amministrazione sono coinvolti e anche nel terziario, nell’industria e nei servizi”.
“Il contratto è importante per il lavoratore e per la sua famiglia – aggiunge Furlan – e lo Stato come datore di lavoro deve dare l’esempio.
Non è più possibile sopportare che ci siano lavoratori che aspettano il rinnovo da dieci anni e nella finanziaria non ci sono abbastanza risorse per i rinnovi, noi chiediamo correttezza e rispetto per il lavoro, chiediamo la rivalutazione delle pensioni, risorse per la scuola, la ricerca perchè vogliamo che questo paese cresca. Il contratto è fondamentale nella vita del lavoratore e lo Stato come datore di lavoro deve dare l’esempio”.

“Grazie per aver riaperto i tavoli ma non basta! –incalza Furlan- Servono i contenuti per i lavoratori e le lavoratrici. La mobilitazione non si ferma! La nostra piattaforma non è cambiata. Bisogna fare di più per il delicato settore dell’istruzione, della formazione, della ricerca e dell’università dei quali non bisogna ricordarsi solo nei convegni: occorrono investimenti, più personale, stabilizzare i tanti precari. Gli ospedali hanno bisogno di medici, infermieri, personale. Il diritto alla salute va garantito a tutti dal nord al Sud. Basta con le promesse del governo e gli slogan della politica. Vogliamo i fatti”.

“Nessuno dovrà più percepire la Pa come il luogo dei problemi, ma come quello delle risposte. È una risorsa per il paese. Questo è ciò che ricordiamo al Governo. Qui, insieme, uniti”, conclude Furlan.

Concluderà la settimana di mobilitazione per il lavoro, l’ultima delle tre manifestazioni-assemblee martedì 17 dicembre, sempre in Piazza Santi Apostoli dedicata questa volta ai temi dello stato sociale, la rivalutazione delle pensioni, la riforma fiscale e la legge sulla non autosufficienza. Iniziative, attivi, assemblee e presidi nei luoghi di lavoro e nel territorio hanno avuto luogo in tutte le regioni italiane a partire dal 9 dicembre e proseguiranno fino al 18 dicembre.