Turismo, rinnovato il contratto nazionale per i 200mila addetti del settore

Milano, 15.11.2016
     
A 42 mesi dalla scadenza è stato firmato ieri a Roma tra Federturismo Confindustria, Confindustria Alberghi e le organizzazioni sindacali di Filcams, Fisascat e Uiltucs l’accordo di rinnovo per il contratto nazionale Industria turistica, che riguarda oltre 200mila addetti dell’industria turistica italiana alle dipendenze delle grandi catene alberghiere e dei tour operator. L’accordo, tenendo conto della gravissima crisi che ha attraversato il settore, non prevede alcuna una tantum, ma un adeguamento salariale di 88 euro al livello medio, di cui 6 euro come anticipo sui futuri aumenti contrattuali – in linea con l’inflazione reale registrata nel periodo 2013 2018 – da erogarsi in 3 tranche di cui l’ultima a gennaio 2018. Tenuto conto degli oltre 4 anni durante i quali a causa della crisi, non sono stati erogati aumenti, le parti hanno convenuto di prevedere una prima tranche da erogarsi già da novembre. “Il rinnovo grazie ad un sistema ormai maturo di relazioni industriali – spiegano Federturismo e Confindustria Alberghi in un comunicato – ha individuato soluzioni sia nell’interesse dei lavoratori che delle imprese. Da un punto di vista normativo l’accordo infatti, oltre che confermare il concetto di stagionalità in senso ampio, punta su un sistema di ‘buona flessibilità’ innovando e uniformando al jobs act alcuni istituti fondamentali per il settore, come il lavoro a tempo determinato e il contratto di somministrazione a termine, resi anche più fruibili per le aziende”. “Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – scrivono i sindacati in un comunicato congiunto – esprimono soddisfazione per un risultato negoziale non scontato, ottenuto con fatica e grazie alla mobilitazione delle lavoratrici e lavoratori, che saranno ora chiamati ad esprimersi nel merito della sintesi raggiunta nelle assemblee di consultazione che si terranno nelle prossime settimane nei luoghi di lavoro. Si tratta di un ulteriore importante passo verso la ‘normalizzazione’ di un settore che ha vissuto una stagione difficile e inedita da un punto di vista della contrattazione nazionale”.