Vertenza ABB Vittuone, presentato al Mise il piano industriale

Milano, 3.4.2019

Si è svolto oggi al ministero dello Sviluppo Economico l’incontro tra il Coordinamento Nazionale Fim Fiom Uilm e la direzione Abb, alla presenza dei funzionari ministeriali e dei rappresentanti della Regione Lombardia. Abb ha illustrato il piano industriale riguardante tutti i siti italiani e, più nello specifico, dello stabilimento di Vittuone oggetto di una ristrutturazione che impatterà su 123 posizioni lavorative a seguito dello spostamento in Finlandia di alcune produzioni di motori e generatori e della dismissione di altre sempre dello stesso settore.
Per Andrea Donegà, segretario generale Fim Cisl Lombardia e coordinatore nazionale Abb, “è importante che l’azienda continui a investire cifre importanti nel nostro Paese perché questo significa che, nello scacchiere globale, l’Italia rappresenta un presidio strategico che si vuole rafforzare. Ovviamente, permane la contrarietà per la scelta di disimpegnare nel settore motori e generatori e la preoccupazione per la tutela del posto di lavoro di 123 persone del sito milanese”. “Sarà necessario approfondire come Abb intende rafforzare quello stesso sito, per i business che resteranno, e come dare seguito alla disponibilità dichiarata oggi dall’Azienda di ridurre l’impatto occupazionale – aggiunge -. Ora serve un cambio di passo e, per questo, siamo soddisfatti che sia stata accolta la nostra richiesta, fatta fin dai primi incontri, di aprire un tavolo di confronto presso la Regione Lombardia in modo da velocizzare la discussione, fare tutti gli approfondimenti del caso e ricercare, in tempi rapidi, una soluzione che tuteli tutte le persone, senza lasciare indietro nessuno”.
“Occorre consolidare – conclude Donegà – il sito di Vittuone, che dovrà restare centrale nei piani aziendali. Il ministero, da subito attento alla vertenza, continuerà a monitorare lo sviluppo della trattativa fino alla conclusione che, comunque, avverrà in sede ministeriale a sottolineare il peso di questa realtà industriale per il tessuto produttivo del nostro Paese”.