70 anni di IAL Lombardia

I 70 anni di IAL Lombardia non sono stati soltanto una celebrazione formale, ma un’occasione autentica per fermarsi, guardarsi dentro e interrogarsi su ciò che si è e su ciò che si vuole diventare. È stato questo il cuore dell’intervento di Fabio Nava, Segretario Generale della CISL Lombardia all’evento che si è tenuto presso il Devero Hotel di Cavenago Brianza (MB) il 1 dicembre 2025 per celebrare l’importante anniversario di IAL Lombardia.

Nava ha scelto di parlare “lasciando spazio prima di tutto ai sentimenti, non solo al ruolo” ed ha aperto il suo intervento richiamando il rischio che ogni organizzazione corre quando raggiunge un anniversario così importante: costruire un evento “perfetto”, coerente, impeccabile, ma autoreferenziale: «quando si compiono 70 anni – ha osservato – si rischia di autocelebrarsi. Qui non è accaduto: avete scelto una strada diversa, più difficile ma più seria. Avete scelto di mettervi in discussione. Lo avete fatto con umiltà e coraggio, virtù non per tutti». Questa scelta, ha sottolineato, ha dato senso alla giornata: prima la voce delle persone che vivono IAL ogni giorno – studenti, docenti, operatori – attraverso la ricerca curata da BiblioLavoro; poi lo sguardo dei sociologi, che ha aiutato a leggere la realtà; infine la direzione, con le sue domande e le prospettive per il futuro.

Ricollegandosi al proprio vissuto personale, Nava ha condiviso ciò che gli viene in mente quando sente la parola “IAL”: non sedi, pratiche o procedure, ma volti, storie, percorsi: «vedo il ragazzo che ritrova fiducia cambiando strada. Vedo l’adulto che torna a formarsi e a ripensare la propria vita. Vedo la giovane che nei laboratori trova non solo competenze, ma un riconoscimento come persona». In questo sguardo, ha spiegato, sta l’identità più profonda dell’ente: IAL non è solo formazione, è accompagnamento.

Una parte centrale dell’intervento è stata dedicata alla ricerca presentata durante l’evento. Nava l’ha definita «uno specchio e una bussola»: specchio, perché restituisce un’immagine vera dell’organizzazione, con i suoi punti di forza e le sue fatiche e bussola, perché aiuta a leggere il presente e a orientare il futuro, indicando dove investire energie, tempo e cura. Non si tratta di un giudizio astratto, ma di quello spazio vivo tra desiderio e percezione – le “tensioni evolutive”, come le ha chiamate il Presidente Matteo Berlanda – in cui si gioca il futuro di IAL Lombardia.

Un passaggio particolarmente intenso ha riguardato i giovani. Nava ha messo in guardia da etichette affrettate: «non siamo di fronte a una generazione fragile per natura; siamo di fronte a una generazione che spesso non vede adulti capaci di indicare una direzione». Da qui l’importanza del ruolo educativo di IAL, chiamata ad essere non solo luogo di apprendimento, ma spazio di orientamento e di fiducia.

Per descrivere l’identità di IAL, il Segretario ha utilizzato tre immagini, emerse proprio dalla voce di chi l’ente lo vive ogni giorno: una casa, che accoglie chi arriva da esperienze complicate, offrendo un luogo sicuro da cui ripartire; un ponte, che mette in relazione mondi diversi e spesso distanti: scuola e imprese, giovani e adulti, competenze digitali e manualità; una palestra, dove si allenano non solo le competenze tecniche, ma anche la fiducia, l’autostima, la capacità di affrontare il futuro.

Nava ha poi concluso il suo intervento con tre messaggi chiari rivolti a chi lavora quotidianamente in IAL:

1. «Il tuo lavoro vale» – e vale davvero, ogni giorno, anche quando nessuno lo vede;

2. «Fatti sentire» – la ricerca è uno strumento prezioso e può diventare la base per una partecipazione più forte e più consapevole;

3. «Prenditi cura di te» – perché la qualità della formazione nasce anche dalla qualità della vita e delle relazioni di chi la eroga.

Riprendendo le parole del Presidente Matteo Berlanda, Nava ha ricordato che IAL è chiamata a essere «un’organizzazione che accompagna le persone, e che accompagna le persone che accompagnano le persone». «Quando IAL funziona – ha concluso – non vince solo un ente: vince un’idea diversa di futuro». In questo orizzonte, ha ribadito, IAL e CISL condividono la stessa missione: accompagnare le persone, generare opportunità, costruire futuro in una logica di partecipazione e di responsabilità sociale.