Milano, 17.10.2016

“Per me è un’esperienza nuova – ha raccontato Mostafa Boudouya – frequento ancora la scuola e non mi capita tutti i giorni di avere la possibilità di parlare con gente che ne sa più di me della vita e del lavoro, dei problemi che hanno oggi sia i giovani che gli anziani”.
Anche Zouhra Bonnaim, dell’Anolf di Bergamo, dà un giudizio positivo all’iniziativa: “Ho partecipato a diversi incontri sull’immigrazione – racconta – un tema che mi riguarda da vicino perché dal Marocco sono emigrata in Italia 10 anni fa. E’ stato importante capire come ci vedono gli altri e cercare insieme il modo per abbattere i muri che si vogliono erigere tra le diverse culture”.
L’obiettivo anche per la Fnp Lombardia è, partendo dal festival, quello di realizzare un laboratorio di idee e sinergie nuove volte a migliorare le condizioni di tutto il Paese. “Per uscire dalla crisi bisogna mettere insieme le energie migliori sia dell’una che dell’altra generazione e non alimentare le contrapposizioni, come spesso accade nel dibattito socioeconomico – ha affermato il segretario generale della Fnp Lombardia Marco Colombo -. Il nostro obiettivo è di ragionare insieme per mettere a punto un modello di vita migliore per tutti”. Venerdì’ 14 ottobre, in occasione della tavola rotonda “Alternanza scuola-lavoro=Alternanza Formazione Vita” è intervenuta anche la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan :”Siamo impegnati a lavorare con i giovani ma soprattutto per i giovani – ha detto -. Un sindacato confederale come la Cisl non si limita alle parole, si dà da fare per la tutela delle nuove generazioni negli accordi sulle pensioni con il governo, ma anche promuovendo l’alternanza scuola-lavoro affinché i ragazzi possano, già durante gli studi, sperimentare il valore sociale del lavoro”. “Demografia, lavoro e immigrazione sono tre temi attuali e fortemente intrecciati tra loro – ha spiegato Gigi Bonfanti, segretario generale della Fnp Cisl – Partendo dallo spirito che anima la nostra manifestazione siamo arrivati alla conclusione che il nostro mondo sociale è profondamente cambiato sotto la spinta dello sviluppo tecnico-scientifico, della finanziarizzazione dell’economia e della globalizzazione. A questa grande trasformazione tarda però a corrispondere un rinnovamento della strumentazione critica per capirne la natura e misurare l’ampiezza dei cambiamenti che produce, sia nel mondo del vivere che del lavorare”.