Le confessioni

Milano, 29.4.2016

Un bel film sull’economia e sulla impossibilità della stessa di capire il mondo è arrivato sui nostri schermi. Non un film di facile presa che, anzi, necessita di una attenzione al tempo nel quale si svolge la vicenda, tempo interiore che non coincide con quello frenetico al quale ci hanno abituato molti autori contemporanei, Il film si intitola Le confessioni ed il regista, già autore di Viva la libertà, corrisponde al nome di Roberto Andò. La vicenda si svolge in un albergo di lusso dove è (ed effettivamente nella realtà lo era stato) convocato il G8, ovvero i ministri economici delle otto maggiori potenze mondiali. Presidente è il direttore del Fondo Monetario Internazionale al quale tutti i governi hanno dovuto sottomettersi. Purtroppo, dopo una confessione fatta ad un monaco presente nel complesso turistico, il direttore viene trovato morto, ed ai ministri tocca il compito di risolvere il caso ma soprattutto terminare la manovra finanziaria al quale stavano lavorando. E qui i problemi si complicano perché, mancando una guida che fino ad allora aveva dettato il modo per (non) portare i paesi fuori dalla crisi, la loro coscienza deve confrontarsi con l’incapacità dell’economia e con l’etica della stessa. Ed allora il monaco, interpretato da un sempre splendido Toni Servillo, diventa il centro della vicenda. Lasciamo a chi si vuole gustare il film la scoperta della evoluzione ma già dalle premesse qui raccontate si può individuare la necessità di un film del genere in momenti come questi dove sembra che l’economia sia il nuovo Dio al quale tutti si devono sottomettere.