
Ragazzini: non dobbiamo aspettare la ripresa, ma lavorare a riforme che riescano a favorirla
Milano, 29.9.2020

“La crisi è stata sanitaria: dalla sanità e da una sua riforma seria e completa devono ripartire le azioni per evitare di ritrovarsi in una situazione drammatica come quella dei mesi scorsi, che poi ha aperto la strada alla pesante crisi economica e occupazionale che i nostri territori hanno vissuto in modo più massiccio che altrove”. Le segreterie delle Fnp Cisl di Bergamo e Brescia ritengono indispensabile partire dalla sanità, dalla medicina territoriale, dall’integrazione territoriale tra sociale e socio-sanitario: “quello che è mancato nei giorni della pandemia, e che oggi non devono più costituire alibi”.
Bergamo e Brescia insieme nella paura, oggi insieme nella speranza: i due consigli generali si sono incontrati a Erbusco, per rilanciare l’azione del sindacato pensionati, che in tre mesi, da marzo a maggio, ha pianto centinaia di morti tra i propri tesserati, attivisti e dirigenti.
“Non possiamo dimenticare i gravi errori che sono stati messi in luce dall’epidemia – hanno sottolineato Caterina Delasa e Giuseppe Orizio, segretari generali Fnp Cisl di Bergamo e Brescia -, ma ora serve trovare le capacità di rispondere, dobbiamo trovare gli spunti per ripartire, a cominciare dall’inadeguatezza del sistema lombardo per il mancato collegamento con il territorio. Non siamo prefiche: discutiamo, elaboriamo e proponiamo a chi ha un ruolo per decidere”.
“Non dobbiamo dimenticare – ha detto Emilio Didonè, segretario generale della Fnp Cisl Lombardia -. Regione Lombardia deve ricostruire una sanità a dimensione uomo, soprattutto in situazioni di emergenza, ma nell’ottica di non ritrovarsi più nell’emergenza”.
Per l’economista Alberto Berrini, “ancora non si sa quando e come si uscirà da questa emergenza e dalla crisi che ha generato. Naturalmente serve una politica economica seria: l’Europa ha fatto passi importanti e messo in piedi un castello di aiuti assolutamente utili e indispensabili. L’uscita, ora, dipende dalle ricette economiche e politiche, necessarie per usare con attenzione e capacità sussidi e finanziamenti”.
“Oggi abbiamo avuto l’opportunità di parlare di speranza – ha concluso l’incontro Piero Ragazzini, segretario generale della Fnp nazionale -. Da questa situazione usciamo se diamo elementi di speranza, non facendo gli imprenditori della paura. Non dobbiamo aspettare la ripresa, ma lavorare a riforme che riescano a favorirla. Perciò, ripensare la sanità pubblica, la presenza sul territorio, i servizi alle persone, la non autosufficienza. L’economia non deve essere nemica di sanità e socio-sanitario: il modello di sviluppo deve mettere al centro la persona e il lavoro”.