Il lavoro nell’emergenza Covid, testimonianza di un delegato Cae in Eni

La parola a Roberto Pezzenati

Milano, 5.11.2020

Nell’ambito del progetto europeo “Les CEE: le socle européen du dialogue social”, il dipartimento Internazionale della Cisl Lombardia (che del progetto è capofila), in collaborazione con gli altri partner, raccoglie periodicamente e pubblica su un sito web dedicato le testimonianze dei delegati Cae sulle problematiche del mondo del lavoro nelle diverse aziende nei vari Paesi.

Di seguito la testimonianza di Roberto Pezzenati, delegato Femca e delegato Cae in Eni

Il Cae Eni non tiene riunioni da giugno 2019.
Come Raffineria di Sannazzaro posso dire che è stato molto difficile il periodo marzo-aprile, ma siamo riusciti a tenere in marcia qualche impianto.
C’è stato un forte lavoro di gruppo tra Rsu e azienda, video conferenze giornaliere sull’andamento epidemiologico in fabbrica. Si sono firmati accordi innovativi su modifiche di orario di lavoro per alcuni reparti fondamentali per la sicurezza della Raffineria.
C’è Stato un uso massiccio dello Smart working per gli impiegati, mentre per gli operativi, Eni ha messo a disposizione Permessi retribuiti denominati “permessi Covid” .
Questi permessi sono stati usati dai lavoratori che ricoprivano posizioni in impianti fermi, dando modo di restare a casa non mettendo a rischio la propria salute.
La provincia di Pavia è stata molto colpita dal Covid, in Raffineria abbiamo perso un collega e diversi colleghi hanno perso i propri famigliari, in questo Eni ha sempre dimostrato vicinanza e supporto.
In questa fase 2 è stato messo in campo dalla funzione Hse di Eni un grande lavoro di tracciamento e isolamento preventivo al fine di evitare i contagi e tenere in marcia, in sicurezza, gli impianti produttivi.
Personalmente mi sento molto soddisfatto del lavoro sindacale svolto e della collaborazione aziendale.
Per l’ennesima volta Eni si è dimostrata una grande azienda, attenta alla salute dei propri lavoratori.