Expo, allarme sindacati: i paesi stranieri non applicano l’accordo sul lavoro

Milano, 8.4.2015
 
A meno di 22 giorni dall’avvio della macchina espositiva di Expo2015, i sindacati lanciano l’allarme sulle condizioni di lavoro, orari, contratti e retribuzioni per i  lavoratori assunti nei padiglioni dei paesi stranieri. Delle oltre 130 nazioni partecipanti solo in 6 o 7 applicano l’accordo siglato da Cgil, Cisl e Uil con la società Expo nel luglio scorso. Gli altri lo ignorano e non danno nessuna garanzia ai lavoratori, assunti con contratti di ogni tipo, generalmente al ribasso. “Sui circa 1000 assunti da Expo Spa siamo tranquilli, l’accordo è stato rispettato e dunque le assunzioni avvengono seguendo i tre capisaldi concordati: contratti a termine, somministrazione e tirocini”, spiega Renato Zambelli, responsabile Expo per Cisl Milano. “Se anche con i Paesi stranieri non si definiranno le regole sul lavoro – aggiunge – sul sito si presenterà un serio problema di legalità e di sicurezza. Vorremmo che Expo Spa si assumesse la responsabilità di affrontare il problema e mettesse tutti attorno  a un tavolo per definire le condizioni di lavoro, in termini di orario, salario e formazione, in linea con gli accordi firmati con noi”. Nel corso dell’ultima commissione consiliare sulle Politiche del lavoro, i sindacati hanno chiesto a Palazzo Marino un intervento di “moral suasion” sulla società, che dovrebbe vigilare di più. Il fatto che circa 12mila lavoratori saranno impegnati ogni giorni nei servizi del sito espositivo non compensa il rischio di dumping sociale che i sindacati ravvisano nel fatto che i Paesi stranieri non applicano gli accordi. Anzi, lo amplifica. Un allarme tutt’altro che infondato, se meno di un mese fa anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha scritto a tutti i Paesi partecipanti invitandoli a prendere visione dell’accordo e ad applicarlo. 
Paradossalmente, quella che era la principale preoccupazione, la sicurezza sui cantieri, sta rivelando inattese positività. “Gli accordi sulla salute e sicurezza, il monitoraggio attraverso la piattaforma informatica stanno funzionando bene – spiega Zambelli – Ad oggi non si registrano più di 20 giorni di prognosi, un dato assolutamente al di sotto della norma. Lo stesso vorremmo dire sul fronte dei temi del lavoro, che invece rischiano di essere la nota dolente di Expo 2015”. Sulla vicenda ha preso posizione anche il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Non ammetteremo nessun dumping contrattuale, nessuno spostamento dalle regole che abbiamo definito concordando anche la giusta flessibilità per un evento così importante per il nostro paese – ha detto -. Abbiamo fatto accordi molto precisi e molto importanti sulla contrattazione e sui contratti durante Expo, sarebbe davvero un disastro e sarebbe inconcepibile uno spostamento delle regole che abbiamo definito, fuori da quegli accordi siamo nell’illegalità”.