Fabio Nava: “Serve partecipazione, affinché il lavoratore, ma anche il pensionato, possa sentirsi al centro. Con la CISL tutto questo può diventare concretamente possibile”

Mercoledì 4 dicembre 2024, presso la sede della FIT CISL Lombardia, in via Bolama a Milano, si è svolto il Consiglio Generale FILCA CISL Lombardia, con la partecipazione di Enzo Pelle, Segretario Generale FILCA CISL Nazionale e di Carlo Azimonti, Assimpredil Ance

Per la CISL Lombardia è intervenuto il Segretario Generale Aggiunto Fabio Nava, al quale sono state affidate le conclusioni, in merito alla situazione politico-sindacale:

Da questa giornata torno a casa più ricco. E torno a casa più ricco perché ho trovato nell’incontro odierno tutta l’intransigenza tipica della CISL. E non è l’intransigenza del furore ideologico, delle urla, ma è l’intransigenza di chi difende il lavoro fatto e continua a lavorare, stando ancorato ai tavoli, per rilanciare il giorno dopo, anzi, il giorno stesso e ‘portare a casa’ quanto più possibile. Ed è quello che ha fatto Enzo (Pelle) e state facendo tutti voi sul tema della patente a crediti (a punti) per le imprese del settore edile.
Agli slogan possiamo rispondere con i dati: innanzitutto, il contesto. Siamo partiti da aprile, con l’Europa che diceva che ‘è finito il tempo dell’andrà tutto bene’ ed era evidente che tornavano a soffiare i venti dell’austerity e, quando si parla di austerity, l’Italia è senza dubbio uno dei Paesi che si trova a dover ‘fare i conti’. Quali conti? L’Italia ha poco meno di 3000 miliardi di euro di debito pubblico, la nostra fortuna è che siamo un Paese di grandi risparmiatori e questo apparentemente può sembrare di salvarci, ma dobbiamo sempre pensare che l’Europa è vigile e ci guarda con molta attenzione. E quindi come riuscire a far diminuire il debito pubblico? Bisogna aumentare la crescita del Paese e, conseguentemente, il PIL. Ma questa crescita che tutti auspicavamo essere vicina all’1%, in realtà sarà poco meno di mezzo punto percentuale. Non è che Paesi che erano considerati locomotiva d’Europa come Francia e Germania stiano meglio, anzi, presentano dati peggiori dei nostri. È in questo contesto che la CISL, già dallo scorso aprile si è sentita di far conoscere alle forze politiche del nostro Paese quali potevano essere le sue priorità, due su tutte: il taglio strutturale del cuneo fiscale e l’accorpamento strutturale delle due aliquote IRPEF più basse, che da sole cubano quasi 18 miliardi sui 30 totali della Manovra finanziaria, quindi possiamo dire che 2/3 dell’intera manovra rispondono, o quantomeno collimano, con le richieste che la CISL aveva a suo tempo avanzato.
Penso che ogni occasione di dibattito sia utile per ‘contaminarci’, per dire la nostra, per parlarci, se serve, anche a muso duro, perché credo che la diversità di pensiero sia sempre una ricchezza, come anche il saper separare la rappresentanza sindacale dall’opposizione politica. Entrambe sono sicuramente importanti, ma non devono mai diventare cosa unica. Troviamo allora tutte le forme immaginabili per parlarci, per dirci le cose e facciamolo sempre a testa alta, sfidandoci, dicendoci chiaramente quello che va bene e anche quello che non va bene, ma alla fine, nel rispetto delle regole dell’organizzazione, troviamo sempre la capacità di fare una sintesi. In questa fase occorre davvero tanto, tanto, tanto sindacato, un sindacato che sappia contrapporre alla ‘rivolta sociale’ la partecipazione più ampia possibile, affinché la persona, in questo caso il lavoratore, ma anche il pensionato, possa sentirsi al centro, nel proprio ruolo, ma anche indispensabile risorsa per il bene comune. Allora, con convinzione, non perdiamo nessuna occasione per dire che con la CISL tutto questo può diventare concretamente possibile