Fabio Nava alla tavola rotonda “Lavoro e inclusione – opportunità e sfide per i giovani svantaggiati”: «Non vogliamo fare parti uguali, vogliamo fare parti giuste»

«Essere qui oggi non è solo un impegno istituzionale. È un gesto di coerenza». Con queste parole Fabio Nava, Segretario Generale della CISL Lombardia, ha aperto il suo intervento alla tavola rotonda “Lavoro e inclusione – opportunità e sfide per i giovani svantaggiati”, organizzata dall’Associazione Villa Amantea, ACLI Lombardia e dall’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti Lombardia, tenutasi il 30 maggio 2025 a Milano.

Un intervento costruito intorno ad una convinzione netta: il lavoro deve tornare a essere la leva di emancipazione sociale, soprattutto per le persone in condizioni di difficoltà: «quando diciamo ‘svantaggiati’, non stiamo parlando di un’etichetta sociale. Stiamo parlando di persone vere. Di vite sospese, di potenziali sprecati», ha sottolineato Nava. «Includere non è un favore. È un dovere democratico, sindacale e civile. Non ci basta parlare di inserimento lavorativo, dobbiamo parlare di percorsi strutturati, integrati, continui, dove l’inserimento è solo il primo passo, non l’ultimo».

Durante il suo discorso, Nava ha menzionato anche il ruolo della partecipazione dei lavoratori: «non è una battaglia ideologica, è una battaglia di civiltà. La CISL ha promosso una legge per il coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni aziendali, perché un’impresa che accoglie la partecipazione non perde autonomia, ma guadagna in responsabilità sociale».

E rivolgendosi agli attori del territorio presenti, Nava ha insistito sulla necessità di un’alleanza vera: «nessuna organizzazione può invertire da sola le disuguaglianze: servono reti solide, coraggiose, che si prendano cura anche di chi ha meno, dei più deboli».

Il Segretario ha concluso lanciando tre proposte concrete:

  • Una cabina di regia territoriale sull’inclusione lavorativa delle persone svantaggiate;
  • Un fondo integrativo regionale per l’accompagnamento post-inserimento;
  • Un osservatorio stabile sui NEET e sulle nuove povertà giovanili. 

«Il futuro si gioca sulle scelte che facciamo oggi per chi è più fragile», ha dichiarato il Segretario. E, citando don Milani, ha ribadito un messaggio forte: «Non c’è ingiustizia più grande che fare parti uguali tra disuguali. Noi non vogliamo fare parti uguali, vogliamo fare parti giuste».