

L’iniziativa, che si è svolta proprio durante lo stato di agitazione di tutti gli uffici Uepe della Lombardia, dovuta una carenza di operatori ormai insostenibile, con carichi di lavoro che in questo momento comportano la possibilità di dedicare non più di 20 minuti per intervento. La discussione nonostante le difficoltà operative si sono incentrate sopratutto sulle difficoltà che il nuovo approccio organizzativo sta comportando. Pur evidenziando le difficoltà è emerso che le misure alternative possono portare a risultati importanti, però non si può prescindere dalle risorse.
Marcello Marroccoli e Giorgio Di Mauro, della Cisl Fp, sono intervenuti sottolinenando la situazione di grave disagio di tutti gli operatori e anticipando le prossime iniziative di protesta partendo da quelle del 22 maggio 2017 su tutto il territorio lombardo.
Nelle conclusioni, Lucia Castellano ha sottolineato che oggi il servizio minori e quello degli adulti fanno parte dello stesso dipartimento per cui devono imparare a collaborare. La carenza delle risorse non può essere considerata determinante, anche se il ministero si sta impegnando a cercare di portare forze nuove. Nell’immediato si dovrebbero pescare 60 nuovi assunti da altre graduatorie, utilizzare il servizio civile e attivare un concorso anche se per pochi posti.
Per la Cisl le risposte non sono assolutamente esaustive, per questo continuerà il percorso di protesta finché non avranno risposte chiare e certe.