Giovani e lavoro

Il problema della disoccupazione giovanile si presenta come uno dei più seri in italia ed anche in Lombardia. Ciò ha spinto a elaborare o rivisitare politiche specifiche di facilitazione e supporto all’inserimento professionale, che si affiancano a quelle generali. Gli strumenti specifici di queste politiche sono Garanzia Giovani, l’alternanza scuola-lavoro, l’apprendistato, lo stage o tirocinio in azienda.

Alternanza scuola lavoro

Le recenti riforme della scuola hanno favorito un avvicinamento del mondo dell’istruzione a quello del lavoro, tramite forme di alternanza e di tirocinio curriculare. Dall’anno scolastico 2016-2017 l’alternanza diventa obbligatoria e più consistente per tutte le scuole secondarie superiori.

Apprendistato

L’apprendistato è un contratto di lavoro a causa mista, cioè un contratto che risponde a due esigenze: assicurare un lavoro e una formazione professionale. Nel nostro Paese la parte formativa di questo contratto è stata per tanti anni del tutto residuale. In questo periodo l’apprendistato si è ridotto a solo contratto di inserimento lavorativo per i giovani, tramite la riduzione pressoché totale dei contributi sociali, un calo percentuale della retribuzione, obblighi formativi marginali e in larga parte evasi. Il Jobs Act, sull’esempio dei Paesi del centro Europa, lo ha rilanciato invece come sistema duale: un contratto la cui parte formativa viene rivalutata e riconosciuta da un titolo di studio conseguibile tramite e durante il periodo di apprendistato. Nei Paesi in cui è presente un sistema duale la disoccupazione giovanile resta in linea con quella generale ed è decisamente più bassa di quella presente in Italia. Questo è l’obiettivo del “nuovo” apprendistato che anche la Cisl sostiene con le sue politiche del lavoro.

Stage o tirocini

Gli stage/tirocini non sono contratti di lavoro, non prevedono né retribuzione né versamento dei contributi pensionistici, ma l’obbligo di una posizione Inail e dell’assicurazione Rc. Il rapporto di stage è regolato da una “convenzione di stage” tra un “soggetto promotore” e un “soggetto ospitante” in cui sono indicati i dati di: soggetto promotore, soggetto ospitante, tirocinante, durata dello stage e il “progetto formativo“, in cui sono descritte le finalità, le mansioni e le competenze da sviluppare durante il periodo di stage. Lo stage è rivolto a studenti, disoccupati, inoccupati, giovani, adulti, a prescindere dall’età e dal titolo di studio, purché privi di impiego. Lo stage non si configura come rapporto di lavoro e ha una valenza principalmente formativa. Viene però anche utilizzato come strumento di politica attiva finalizzato alla “riqualificazione” dei disoccupati. Gli studenti per attivarlo possono utilizzare la scuola o l’università come ente promotore, tutti gli altri possono rivolgersi al centro per l’impiego o a enti/agenzie accreditate per i servizi al lavoro.