“Camminiamo insieme in sicurezza – sicurezza sul lavoro: oltre il dovere, la necessità di una cultura partecipativa”

Il Consiglio Generale FEMCA CISL Lombardia – riunito giovedì 4 dicembre 2025 insieme ai Consigli Generali di Categoria degli otto territori lombardi presso il teatro PIME di Milano – ha dedicato un’intera giornata di confronto, approfondimento e testimonianze al tema della sicurezza sul lavoro, affrontato in una prospettiva a 360°.

L’apertura dei lavori è stata segnata dalla testimonianza intensa di Ivan Ghironzi, Presidente di ANMIL Monza Brianza, che ha vissuto sulla propria pelle le conseguenze di un grave infortunio. Il suo racconto ha riportato con estrema lucidità la dimensione umana del tema, ricordando quanto un incidente modifichi per sempre la vita della persona coinvolta e della sua famiglia. A seguire, lo spettacolo teatrale #IMPROSAFE ha offerto un linguaggio coinvolgente per parlare di sicurezza, dimostrando come il teatro possa essere uno strumento potente per stimolare attenzione, consapevolezza e responsabilità.

L’ultima parte dei lavori è stata dedicata ad una tavola rotonda alla quale ha partecipato Fabio Nava, Segretario Generale della CISL Lombardia, che ha espresso con chiarezza la necessità di un impegno collettivo e permanente: «la sicurezza non inizia soltanto nei luoghi di lavoro: parte da casa, dai comportamenti quotidiani, dalla consapevolezza che ogni gesto può essere decisivo per la propria vita e per quella degli altri. La prevenzione è un percorso che coinvolge famiglie, scuola, università e tutti i luoghi dell’educazione».

Un richiamo netto è arrivato anche rispetto ai progressi compiuti e alle sfide ancora aperte: «nonostante il lavoro congiunto tra istituzioni, imprese e sindacato abbia portato a risultati importanti, è evidente che c’è ancora molto da fare. Possiamo ridurre il numero degli infortuni solo se continuiamo a dialogare, a confrontarci e a costruire insieme nuove soluzioni utilizzando tutte le leve disponibili».

L’intervento ha toccato anche il rapporto tra innovazione e prevenzione: «le nuove tecnologie – compresa l’intelligenza artificiale – possono aiutarci molto, ma solo se inserite in un progetto condiviso tra tutte le parti. Dobbiamo mettere a valore i linguaggi nuovi, ascoltare chi ogni giorno lavora sulla sicurezza e favorire soluzioni che migliorino davvero la qualità e la protezione del lavoro».

Uno dei passaggi centrali ha riguardato la dimensione culturale della sicurezza: «la cultura della sicurezza non deve essere percepita come un rimprovero, ma come uno stimolo. Cultura significa aiutare le persone a capire che il lavoro e la vita non sono una merce, sono beni preziosi che vanno tutelati con responsabilità e attenzione quotidiana». E sul cambiamento dei comportamenti il Segretario ha aggiunto: «lavorare sui comportamenti è la sfida più complessa. Ma quando un lavoratore sceglie la sicurezza non perché qualcuno lo osserva, ma perché ci crede davvero, allora possiamo dire che quella cultura è entrata nel profondo. È quello il vero cambiamento che dobbiamo perseguire».

Infine, una riflessione personale, che ha richiamato il valore più autentico della battaglia per la sicurezza: «avremo vinto quando potremo essere tranquilli di mandare i nostri figli a lavorare in un luogo sicuro, non saremo soddisfatti finché ogni persona che esce al mattino per andare al lavoro non potrà tornare a casa e abbracciare i propri cari. La sicurezza è questo: proteggere la vita delle persone».