
Martedì 1 luglio 2025 è stato firmato un protocollo tra Regione Lombardia e parti sociali che ha l’obiettivo di prevenire comportamenti elusivi nell’erogazione della formazione in tema di salute e sicurezza sul lavoro, anche attraverso l’emanazione di una legge che obbligherà tutti coloro che somministrano formazione ai lavoratori su salute e sicurezza nella nostra Regione a registrarsi preventivamente su una piattaforma informatica costruita ad hoc e successivamente a caricare tutte le informazioni riguardanti i corsi di formazione attivati
“Oggi è una giornata importante” – ha dichiarato Fabio Nava, Segretario Generale CISL Lombardia – “non abbiamo semplicemente firmato un documento, abbiamo dato concretezza a un’idea di lavoro che mette al centro la persona, la sua dignità, la sua sicurezza. Il protocollo che abbiamo sottoscritto rappresenta un passo in avanti importante verso un sistema formativo più trasparente, tracciabile, mirato e realmente efficace nella prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. Come CISL Lombardia, insieme a CGIL e UIL, lo abbiamo proposto con forza e convinzione, perché sulla salute non si può mai abbassare la guardia. La piattaforma regionale che nascerà da questo accordo consentirà un controllo serio e una verifica concreta degli enti formatori. Garantire una formazione tracciabile, attestata, specifica e portabile significa dare valore al tempo, al lavoro e alla professionalità di ciascuno: è un messaggio culturale, prima ancora che normativo. Ringraziamo Regione Lombardia per aver accolto la nostra proposta e le Parti Datoriali per la condivisione responsabile. Ora occorre accelerare: la vera sfida comincia domani, con la costruzione della piattaforma, la definizione della legge e l’impegno congiunto per cambiare davvero il modo in cui si fa prevenzione nei luoghi di lavoro lombardi. Questa è la dimostrazione che, quando si lavora insieme con competenza e nel rispetto dei ruoli, si possono raggiungere intese che possono fare la differenza per le lavoratrici e i lavoratori e per l’intera comunità lombarda. Auspichiamo che questa modalità di lavoro condivisa e costruttiva diventi un modello da replicare su tutti i tavoli aperti e su quelli che apriremo nei prossimi mesi“
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