Cinema e lavoro – 10 cose di noi

Milano, 19.9.2018

REGIA: Brad Silberling SCENEGGIATURA: Brad Silberling FOTOGRAFIA: Phedon Papamichael MONTAGGIO: Michael Kahn MUSICHE: Antonio Pinto INTERPRETI: Morgan Freeman, Paz Vega, Jonah Hill, Bobby Cannavale, Jennifer Echols, Kumar Pallana PRODUZIONE: Reveal Entertainment, Revelations Entertainment, Mockingbird Pictures, 10 Items, DISTRIBUZIONE: DNC Entertainment, DURATA: 82 Min

Un noto attore hollywoodiano, ormai in declino e da tempo assente dagli schermi, deve decidere se accettare o meno il ruolo di direttore di supermarket in un piccolo film indipendente, così si presenta in un supermarket della periferia di Los Angeles per studiare il suo personaggio. Dopo essere stato abbandonato dal suo autista, l’attore fa la conoscenza della bella cassiera Scarlet, che gli offre un passaggio. Durante il viaggio attraverso la città, i due instaurano un intimo rapporto platonico, conoscendosi e scoprendo di avere molte cose in comune. La loro spontanea amicizia aiuterà entrambi a migliorarsi, dando una svolta alle loro vite.

“Viviamo, lavoriamo. Si ricomincia da qui!” – Un film che parla delle crisi personali e di come riuscire ad uscirne attraverso il dialogo ed il confronto tra personaggi con ruoli diversi sul lavoro. Un piccolo film distribuito con due anni di ritardo dal momento che anche in USA era uscito in sordina.

LA CRITICA

“Il personaggio è tutto qui: comportamento”. Questa è una frase che un ispiratissimo Morgan Freeman pronuncia agli inizi del film e che, a tutti gli effetti, può essere considerato il paradigma di tutta l’opera scritta e diretta da Brad Silberling. “10 cose di Noi” è infatti un film fatto essenzialmente di introspezione psicologica che trova la sua analisi ed il suo discernimento nei lunghi e frequenti dialoghi che mettono a nudo l’anima dei due protagonisti i quali, interagendo tra di loro, danno vita ad un piccolo gioiello contrappuntistico composto da sguardi e silenzi, da dettagli messi in risalto da una breve battuta e da innocenti manie confessate in tralice alla luce del tramonto. Tutti particolari messi al servizio del personaggio da una sceneggiatura che strizza l’occhio più alle tavole di un palcoscenico che alle fibre di una pellicola. Scarlet (Paz Vega) e lui (Morgan Freeman) – non ha un nome, come un nome non ha la città in cui si trovano né tanto meno i quartieri popolari che attraversano su una vecchia automobile giallo senape, sappiamo solo che è un attore famoso che non lavora da più di quattro anni – si incontrano in un supermercato dove lei lavora ad una cassa “massimo 10 pezzi” e lui è là per compiere un sopralluogo per il prossimo film nel quale dovrebbe interpretare – non ha ancora firmato il contratto e non sa se lo farà – per l’appunto il direttore di un big store. E’ qui che ha inizio l’incontro tra due persone completamente diverse tra di loro e che, in un pomeriggio assolato si daranno l’un l’altro un qualcosa che li renderà più ricchi. (Daniele Sesti)

Sono tre anni che il telefono di una nota star hollywoodiana non squilla, tre anni che attende invano di tornare sotto i riflettori. L’occasione arriva con un film indipendente a basso budget ambientato in un supermercato. L’artista in disarmo, indeciso se accettare o meno la parte, fa un sopralluogo per osservare da vicino i comportamenti del personale e degli acquirenti. Colpito dal carattere determinato di Scarlet, una cassiera latina che occupa e “presidia” la “cassa amica” (massimo dieci pezzi), l’attore è deciso a farne una “protagonista”. Trucco, costume, portamento e recitazione sono alcune delle cose che Scarlet imparerà per superare un colloquio di lavoro e la paura di non essere all’altezza della vita. Il lavoro è uno dei nodi decisivi della nostra società, un “male necessario” per vivere o emergere socialmente. Per questa ragione quando si affronta l’argomento dei “mestieri” ci si lascia spesso prendere la mano da una certa retorica e un certo moralismo. La piccolissima (soltanto ottantadue minuti) ma preziosa commedia di Brad Silberling supera questi limiti e tenta un’interpretazione approfondita del mondo del lavoro e delle sue relative implicazioni umane e sociali. Girato nei supermercati, negli autolavaggi o nei drugstore di Carson, sobborgo multietnico di Los Angeles, 10 cose di noi (il titolo originale si riferisce alla cassa dei supermercati che “batte” fino a dieci pezzi) incontra e confronta un attore che ha trovato fama e successo e una cassiera sull’orlo di una crisi di nervi, che alla sopravvivenza ha sacrificato esigenze e aspirazioni personali.(Marzia Gandolfi – MyMovies)