Lo scorso venerdì 5 dicembre 2025, presso la Sala Riformisti della CISL Bergamo, si è riunito il Consiglio Generale della CISL territoriale, alla presenza del Segretario Generale della CISL Lombardia, Fabio Nava.
Sin dalle prime parole, Nava ha voluto riconnettersi al territorio in una dimensione profondamente umana: «sono figlio di questa terra e ogni volta che torno qui provo una grandissima emozione. Entrare in questa sala per me significa ritrovare volti, esperienze, ricordi. Mi riporta a momenti belli, costruiti insieme. Tornare qui, in una veste diversa, è un onore che porto con grande senso di responsabilità».
Uno scenario globale mutato
Prima di entrare nei temi nazionali, Nava si è soffermato sul quadro internazionale, ricordando come gli ultimi anni abbiano modificato in profondità le coordinate entro cui si muovono istituzioni, economie e società: «viviamo un tempo che corre più veloce della nostra capacità di interpretarlo. Le mutazioni avvengono in modo rapidissimo e spesso siamo costretti a inseguire gli eventi. Le crisi non arrivano più singolarmente: si concatenano, si sovrappongono, si alimentano a vicenda. È una fase storica diversa da tutte quelle che abbiamo vissuto prima: pochi anni fa, prima dell’elezione di Trump, le priorità non erano minimamente quelle di oggi. È bastato un cambio politico negli Stati Uniti per spazzare via due certezze: che la globalizzazione fosse la risposta ai mali del mondo e che la pace fosse un bene acquisito per sempre, garantito da un ordine internazionale stabile».
In questo contesto, la guerra in Ucraina ha rappresentato uno shock ulteriore, più immediato e vicino: «eravamo convinti che la guerra non potesse più affacciarsi vicino a casa nostra, ma l’invasione dell’Ucraina ci ha svegliati bruscamente: una superpotenza che entra nella sovranità di un altro Stato riporta la storia indietro e ci costringe a prendere atto che nulla è garantito. Ma non c’è solo il conflitto in Europa. Il Medio Oriente vive una spirale che coinvolge religioni e ferite secolari. Ci sono le tensioni tra Cina e Taiwan, sempre più visibili. C’è la flotta americana davanti al Venezuela. Il sistema democratico liberale è sotto pressione e le superpotenze stanno tornando a esercitare un ruolo che pensavamo superato».
Guardando all’Unione europea, il Segretario ha aggiunto: «non è attaccata l’Europa in quanto istituzione: sono attaccati i valori che rappresenta, il modello sociale, la nostra idea di libertà. E se l’Europa resta spettatrice, altri occuperanno lo spazio che lasciamo libero, e questo avrà conseguenze anche per noi, per le nostre economie, per il nostro ruolo nel mondo».
La legge di bilancio e i vincoli del Patto di stabilità europeo
Dopo aver analizzato il quadro internazionale, Nava è passato ai temi nazionali: «io non sono pienamente soddisfatto della legge di bilancio presentata da questo Esecutivo: ecco perché dobbiamo continuare a contrattare con il Governo, avanzando proposte e indicando soluzioni, in piena coerenza con quanto deliberato nei nostri organismi. Questa manovra risente pesantemente dei limiti del Patto di stabilità europeo. Certo, salutiamo positivamente che l’Italia voglia recuperare credibilità, uscire dall’infrazione e diventare un interlocutore considerato affidabile nel panorama europeo, ma questo ha un costo che rischia di ripercuotersi su famiglie, lavoratori, pensionati, sulla buona contrattazione, con un inevitabile effetto sul caro-vita e sul carrello della spesa».
Maratona della Pace e Cammino della Responsabilità
Una parte importante dell’intervento è stata dedicata alla Maratona della Pace del 27 ottobre: «l’evento che abbiamo vissuto insieme lo scorso 27 ottobre è stata una delle più belle iniziative alla quale abbia partecipato, perché ha saputo riportare l’autentico senso di ciò che siamo: ascolto vero, senza bandiere, senza slogan».
Accanto al tema della pace, Nava ha rilanciato con forza il percorso del Cammino della Responsabilità, una proposta che va oltre il contingente e guarda alla costruzione di riforme strutturali: «non possiamo passare mesi a discutere solo della legge di bilancio. Il 31 dicembre questo tema scomparirà dai notiziari, ma i problemi del Paese resteranno. Il Paese ha bisogno di riforme: infrastrutture moderne, capitale umano di qualità, servizi che funzionano, politiche sociali capaci di rispondere ai bisogni. Da qui nasce il Cammino della Responsabilità: dalla consapevolezza che da soli non possiamo cambiare nulla. Serve dialogo con imprese, associazioni, istituzioni e amministrazioni locali».
Contratti, partecipazione, CAF: tre fronti strategici
Il Segretario ha poi allargato lo sguardo al lavoro quotidiano delle categorie, ricordando successi e criticità: «nel privato, pur con tutte le difficoltà, alla fine i contratti si firmano. Nel pubblico, dove guarda caso il datore di lavoro è lo Stato, troppo spesso ci troviamo a siglarli in solitudine. È una situazione che non possiamo accettare, perché mina la credibilità della contrattazione pubblica e fa uscire allo scoperto l’uso strumentale della contrattazione sindacale a fini politici da parte di alcune sigle, facendone pagare le conseguenze ai lavoratori che rimangono con i salari bloccati».
Sul tema della partecipazione, Nava ha richiamato la legge di iniziativa popolare promossa dalla CISL: «la legge 76/2025 sulla partecipazione dei lavoratori è un passo enorme, ma deve diventare strutturale. Serve il rifinanziamento, serve ampliare la platea. La partecipazione è una forma avanzata di democrazia economica, non un accessorio».
Infine, l’attenzione ai servizi ai cittadini: «il taglio del 10% ai fondi dei CAF è una scelta sbagliata e a risentirne sono i cittadini. I CAF svolgono un servizio che dovrebbe offrire lo Stato, e penalizzarli significa colpire proprio chi ha più bisogno e non è in grado di trovare da solo le risposte necessarie».
“Costruire un sindacato all’altezza dei tempi”
Nella parte conclusiva, Nava ha riportato tutto al senso profondo del ruolo del sindacato oggi: «stiamo lavorando per costruire un sindacato al passo con i tempi. Non significa avere soluzioni miracolose, ma significa avere coerenza, responsabilità, capacità di stare nella complessità senza paura». E ha chiuso con una frase che riassume il cuore del suo messaggio: «quando mi chiedono: “Ce la farete?”, io rispondo sempre così: da soli sicuramente no. Insieme, sì. Insieme possiamo farcela».
Nava ha infine ringraziato la CISL Bergamo per il lavoro quotidiano nei luoghi di lavoro e nei territori: «questa terra mi ha cresciuto come persona e come sindacalista. Il modo migliore per dirle grazie è continuare a costruire, insieme, un sindacato all’altezza delle persone che rappresentiamo».






