“Nessuno sia più schiavo” – Contro il lavoro forzato in Pakistan

Milano, 9.10.2017

“Nessuno sia più schiavo” è la campagna lanciata da Iscos nazionale, Avvenire e Focsiv nazionale contro il lavoro forzato nelle fornaci di mattoni in Pakistan. Anche Iscos Lombardia la sostiene.

La campagna denuncia e condanna la situazione in cui si trovano i così detti “schiavi per debito”, quei lavoratori che iniziano a chiedere un prestito o un anticipo ai datori di lavoro, e si trovano poi intrappolati in un sistema mortale. Per restituire il debito ci impiegano circa due anni, un tempo lungo durante il quale sono ridotti a lavorare in condizioni umilianti. Senza diritti, senza certezze, senza paga, con turni di lavoro massacranti, in molti casi, i lavoratori non ce la fanno, non riescono a ripagare il debito contratto. Inizia, così, un calvario che spesso si conclude soltanto con la morte.

L’industria dei mattoni in Pakistan rappresenta il 3 per cento del Pil nazionale. Una famiglia riesce a produrre fino a 1.500 mattoni al giorno, guadagnando solo una manciata di dollari alla settimana. Secondo stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, sull’intero territorio nazionale, sono disseminate tra le 8mila e le 10mila fornaci. Nella sola provincia del Punjab sono attive 5mila fornaci, il “regno” del lavoro forzato.

Con questa campagna, Iscos, Avveniree Focsiv si propongono di spezzare la catena di schiavitù di questi lavoratori restituendo dignità e libertà alle famiglie con progetti di formazione, di sostegno ai bambini affinché ritornino a scuola e di incentivi al microcredito.

 

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