
Un congresso che non è stato solo una tappa organizzativa, ma un vero spazio di confronto, analisi e rilancio. Un’occasione preziosa per guardare in faccia la realtà, per affrontarla con il coraggio delle idee, la concretezza delle azioni e lo sguardo rivolto al futuro.
Con questo spirito è intervenuto Fabio Nava, Segretario Generale della CISL Lombardia, al IV Congresso della CISL dei Laghi, che si è svolto il 16 e 17 aprile 2025 a Saronno. Al termine dei lavori, il Consiglio Generale ha riconfermato Daniele Magon alla guida della CISL dei Laghi e sarà affiancato in Segreteria da Paola Gilardoni, Albino Gentile e Maurizio Cappello.
L’intervento di Fabio Nava, pienamente in sintonia con la relazione introduttiva di Daniele Magon – definita “lucida, concreta, generosa di stimoli” – e arricchito dalla presenza del Segretario Confederale Ignazio Ganga, è stato un invito forte a pensare in grande a partire dal quotidiano.
Una riflessione che ha messo al centro le persone, il lavoro, i territori e la dignità, come pilastri di una nuova stagione sindacale capace di costruire futuro dentro le contraddizioni del presente.
Territori vivi, sindacato presente
“La misura di un sindacato si vede dalla sua capacità di stare nei territori”. Con questa affermazione, Fabio Nava ha ribadito l’identità profonda della CISL: una forza sociale radicata là dove le persone vivono e lavorano, affrontando la fatica del quotidiano e cercando risposte concrete.
“È nei territori – ha sottolineato – che le famiglie si confrontano con il carovita, con l’incertezza sul futuro, con un welfare che spesso fatica a reggere. È qui che le imprese vivono le sfide della transizione e faticano a trovare le competenze necessarie”. “Como e Varese“, ha detto Nava, “sono territori-laboratorio: esprimono l’eccellenza del Nord produttivo, ma anche le contraddizioni di un modello che rischia di lasciare indietro chi non riesce a tenere il passo“. Per questo ha richiamato l’importanza di una presenza sindacale quotidiana, fatta non di slogan ma di contratti, servizi, ascolto, risposte. “La UST dei Laghi – ha ricordato – c’è ogni giorno, spesso in silenzio, ma sempre con determinazione. È questa la nostra forza: esserci, anche quando nessuno ci vede”.
E ha aggiunto con forza: “Il sindacato non può più limitarsi a difendere ciò che c’è. Deve accompagnare il cambiamento, orientarlo, viverlo da protagonista, non da spettatore”.
Frontalieri, formazione, welfare: le sfide locali
Nella sua analisi, Fabio Nava ha messo a fuoco le principali sfide che attraversano il territorio:
i lavoratori frontalieri, la formazione professionale, il welfare.
Sul tema dei frontalieri, ha ribadito il ruolo cruciale di questa componente del mercato del lavoro locale, chiedendo “tutele serie e strutturate”. “Non possiamo permettere – ha detto – che gli accordi fiscali diventino strumenti per fare cassa, scaricando i costi sulle persone. Serve un sistema equo, stabile e trasparente”.
A proposito di formazione, Nava ha denunciato il disallineamento tra la domanda delle imprese e l’offerta educativa: “Il mismatch non è solo una questione tecnica, è una frattura sociale che alimenta disillusione”.
Ha lanciato un appello a ricostruire un ecosistema formativo più aderente alla realtà, capace di valorizzare anche il sapere tecnico e il lavoro manuale, citando l’esperienza dello IAL Lombardia – in particolare la sede di Saronno – come esempio virtuoso di formazione di qualità.
Infine, il welfare: casa, energia, sanità sono diventate emergenze quotidiane. “Non parliamo più solo di bisogni sociali, ma di diritti fondamentali a rischio”, ha detto. Da qui il richiamo a costruire nuove alleanze territoriali, capaci di generare coesione sociale laddove oggi c’è frammentazione.
Un patto sociale territoriale: la proposta dei Laghi
Dalla riflessione sul radicamento nasce la proposta: immaginare nei Laghi un Patto Sociale che unisca lavoro, welfare, casa, formazione e sviluppo sostenibile, coinvolgendo sindacato, istituzioni, imprese, terzo settore e cittadini. “Non un manifesto di buone intenzioni, ma un processo vivo, partecipato, condiviso”, ha spiegato Nava. Ha citato tavoli e protocolli già avviati, ma ha chiesto di fare “un passo in più”: dalla consultazione alla coprogettazione, dal semplice ascolto al governo partecipato dei processi. “Così la CISL dei Laghi può diventare soggetto generativo. Non solo sindacato che difende, ma sindacato che costruisce, che tiene insieme, che guarda oltre il contratto, verso un’idea di società più giusta e più umana”.
Una comunità viva, una CISL che semina speranza
Concludendo, Fabio Nava ha richiamato le radici profonde della CISL, il valore della memoria e della continuità tra generazioni. Ha ringraziato le pensionate e i pensionati della CISL: “Non siete il passato che si ritira, siete il presente che continua a dare senso al nostro essere qui”. Ogni diritto conquistato – ferie, malattia, maternità, pensione – è stato il frutto di lotte, sogni, mobilitazioni. “La nostra storia non è un museo. È un’eredità viva, un impegno da rinnovare ogni giorno”.
Infine, il messaggio più forte:
“In un Paese pieno di seminatori di rabbia, la CISL sceglie di seminare speranza”. Un invito a non perdere mai di vista la persona e a continuare a costruire futuro, con pazienza, coraggio e visione.










