Fabio Nava a Radio Lombardia: “Il nostro compito è lavorare per un futuro in cui il lavoro sia dignitoso, sicuro e ben retribuito. Ma serve l’impegno di tutti”

Anche la locomotiva lombarda sta rallentando” Così Fabio Nava, Segretario Generale CISL Lombardia, ha descritto la situazione attuale del lavoro nella nostra Regione ai microfoni di Radio Lombardia.
Se da un lato la Lombardia continua a rappresentare il 22% del PIL nazionale, dall’altro il rallentamento della crescita e l’aumento della cassa integrazione del 24,7% sono segnali d’allarme

Quali sono le cause?

  • Il settore manifatturiero è in crisi e le aziende faticano a reggere la concorrenza
  • L’energia pesa sempre di più: “Non è solo il caro bollette di casa, ma è un problema che mette in ginocchio anche le imprese
  • Il mismatching delle competenze: “Le aziende cercano personale specializzato, ma spesso non lo trovano. Quando lo trovano, non riescono ad essere sempre attrattive per trattenerli

Sicurezza sul lavoro: “non è un tema, è il tema”

I numeri sono drammatici: oltre 100.000 infortuni e più di 170 morti in Lombardia nei primi 11 mesi del 2024. In Italia, tre persone muoiono ogni giorno mentre lavorano. Non possiamo accettarlo

Cosa serve?

  • Una cultura della sicurezza che parta dalle scuole e dalle famiglie
  • Maggiori controlli e rafforzamento del ruolo dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza
  • Formazione adeguata, anche per i lavoratori stranieri, perché “se un lavoratore non comprende le norme di sicurezza perché non conosce la lingua, il rischio diventa ancor più alto

Un nuovo modello di impresa: la partecipazione dei lavoratori

La CISL ha raccolto quasi 400.000 firme per una Legge sulla partecipazione dei lavoratori alle decisioni aziendali. “Se i lavoratori possono contare di più nelle aziende, crescono i salari, aumenta la produttività e si crea un circolo virtuoso

Il Sindacato come punto di riferimento

C’è ancora un grande bisogno di Sindacato. Cresce il numero di iscritti alla CISL Lombardia, soprattutto tra donne, giovani e immigrati. “Significa che stiamo diventando più ‘rosa’, più inclusivi, più vicini alle nuove generazioni e a chi cerca un lavoro equo e giusto

“Il nostro compito è chiaro: lavorare per un futuro in cui il lavoro sia dignitoso, sicuro e ben retribuito. Ma serve l’impegno di tutti: istituzioni, imprese e cittadini”