Fabio Nava al BiblioLavoro Day:“Memoria che respira. Il filo tra il lavoro che fu e quello che sarà”

«Viviamo tempi che corrono troppo in fretta: quando tutto accelera, la memoria diventa una resistenza gentile». Con queste parole Fabio Nava, Segretario Generale della CISL Lombardia, ha aperto il suo intervento al BiblioLavoro Day. «BiblioLavoro non è un semplice archivio – ha dichiarato – ma un organismo vivo: una memoria che respira, che dialoga, che ti chiede cosa resta del lavoro quando il rumore si spegne»

Per Nava, fermarsi a riflettere non significa guardare indietro, ma ritrovare «la calma necessaria per pensare. Senza memoria non c’è orientamento, e senza orientamento non c’è futuro. Qui non si conserva solo il passato: qui si coltiva il futuro. La cultura del lavoro è radice di democrazia»

Al centro dell’intervento anche il nesso tra cura e partecipazione: «la cura è il metodo del sindacato: attenzione, responsabilità, sguardo che non si distrae. E la partecipazione – diventata legge – è l’antidoto a indifferenza e distanza. La Legge 76/2025 non cambia solo norme: cambia mentalità. Partecipare significa sapere, condividere, contare»

Uno sguardo è andato al futuro del lavoro: «il lavoro che fu aveva il rumore delle officine; quello che sarà è più connesso e invisibile. Il punto d’incontro resta uno: la persona. Il nostro compito è riconciliare lavoro e vita, tecnologia ed etica, produttività e cura. Così il lavoro che verrà non tradirà quello che è stato: diversa la forma, uguale la dignità»

Spazio anche ai giovani: «chi rifiuta lavori sottopagati e instabili non è pigro: chiede senso. Dobbiamo ascoltare, valorizzare, accompagnare. BiblioLavoro serve anche a questo: raccontare la dignità del lavoro come scelta di vita, non solo come sopravvivenza»

La chiusura è un’immagine: «un filo che parte dal primo schedario di questa biblioteca e passa di mano in mano tra segretari, ricercatori, studenti, delegati. È il filo che unisce memoria e futuro, conoscenza e azione. Sta a noi non spezzarlo, ma intrecciarlo ogni giorno con cura»