Fabio Nava al Congresso FILCA Lombardia: “Partecipazione e responsabilità per un futuro del lavoro più equo e giusto”

Un congresso non è mai solo una formalità. È un crocevia di idee, un’occasione per fermarsi, guardarsi negli occhi e chiedersi: Chi siamo? Dove stiamo andando? Quale futuro vogliamo costruire per i lavoratori che rappresentiamo?

Domande fondamentali che hanno guidato il saluto di Fabio Nava, Segretario Generale della CISL Lombardia, al Congresso della FILCA Lombardia, in corso oggi, giovedì 13 marzo e che proseguirà domani, venerdì 14 marzo, presso il castello di Cassano d’Adda, in provincia di Milano. La giornata odierna si è aperta con la ricca relazione del Segretario Generale FILCA Lombardia Alem Gracic, alla quale è seguita la tavola rotonda “Lavoro di Squadra: La Forza della Partecipazione in Edilizia e Settori Affini”, che ha visto protagonisti Dario Firsech Coordinatore Commissione RIAS Ance Lombardia; Gabriele Meroni Direttore Generale Federlegno; Christian Medulla Responsabile Human Resource di Cassina SPA; Ottavio De Luca Segretario Generale Aggiunto FILCA CISL; Roberto Rocchi Segretario FILLEA CGIL Lombardia e Riccardo Cutaia Segretario Generale FENEAL UIL Lombardia.

Un congresso che guarda al futuro

Nava ha aperto il suo intervento con un richiamo al vero significato di un congresso sindacale: non solo un momento di rinnovo delle cariche, ma un’opportunità per rafforzare l’identità della CISL e il suo impegno verso i lavoratori. “Un congresso non è solo un passaggio formale, ma unoccasione per ridefinire chi siamo e quale ruolo vogliamo giocare nel futuro del lavoro: è il momento in cui la CISL si riconferma come il sindacato della partecipazione, della responsabilità e del cambiamento positivo”. E in un mondo in rapida trasformazione, con crisi geopolitiche, innovazioni tecnologiche e nuove sfide economiche, non c’è tempo per restare fermi: il sindacato deve essere un motore di soluzioni, un punto di riferimento per chi lavora e vuole guardare avanti con fiducia.

La partecipazione è il cuore del sindacato

Fabio Nava ha poi acceso i riflettori su ciò che rende la CISL diversa: il suo modello di sindacato partecipativo, basato sul dialogo e sulla contrattazione, non sul conflitto permanente. “Ogni congresso territoriale, ogni riunione in cui portate la vostra voce e il vostro impegno, è una dimostrazione del potere collettivo che possediamo. La CISL non è solo unorganizzazione: è una comunità di persone che costruiscono il futuro, passo dopo passo, con la forza della contrattazione e della partecipazione”. Ed è proprio questa capacità di stare accanto ai lavoratori, di ascoltare e tradurre le loro esigenze e i loro bisogni in azioni concrete, che rende la CISL il sindacato delle persone e non degli slogan.

Le sfide globali e il ruolo dellEuropa

Ma il sindacato non può guardare solo dentro i confini nazionali: la geopolitica ha un impatto diretto sull’economia, sui mercati e, di conseguenza, sul mondo del lavoro. Per questo, il Segretario ha evidenziato come l’Europa debba rafforzarsi per non essere schiacciata tra le tensioni globali. “Non possiamo permettere che il nostro continente resti in balia di autocrazie, guerre commerciali e logiche di potenza. Serve unEuropa più forte, più capace di agire, più determinata a difendere il proprio modello sociale e democratico”. Non è un caso che la CISL abbia deciso di aderire alla manifestazione del 15 marzo, perché essere sindacato significa non solo difendere i diritti, ma avere il coraggio di costruire ponti, di proporre soluzioni, di battersi per un’Europa più giusta e coesa.

Dare voce ai lavoratori nelle imprese

Un altro punto centrale del discorso di Nava è stato il tema della partecipazione dei lavoratori alle scelte aziendali, una battaglia storica della CISL che oggi diventa più urgente che mai. “La nostra proposta di legge per la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese non è unutopia, ma una necessità. Lavoriamo affinché si superi la contrapposizione novecentesca tra capitale e lavoro, vogliamo un modello in cui chi la voce di chi lavora possa essere ascoltata e presa in considerazioni nelle decisioni che riguardano il suo futuro”. Un diritto che affonda le sue radici nell’articolo 46 della Costituzione, ma che troppo spesso viene dimenticato; la CISL lo rilancia con forza, perché crede in un sindacato che unisce e costruisce, non che divide e distrugge, che partecipa, appunto.

Salute, sicurezza e formazione: pilastri del lavoro dignitoso

Nava ha poi affrontato temi fondamentali come la sicurezza sul lavoro, la formazione continua e il welfare aziendale. “La CISL”, ha sottolineato, “non accetterà mai che la sicurezza sia considerata un costo o una variabile secondaria. La salute e la sicurezza sul lavoro non sono solo obblighi normativi, ma diritti fondamentali. Un diritto che si difende con la prevenzione, con la formazione, con una cultura della sicurezza che deve essere prioritaria tanto quanto la produttività“. E proprio la formazione gioca un ruolo chiave in questa sfida. Un lavoratore ben formato è più sicuro, più competente, più produttivo. Per questo la CISL insiste sulla necessità di investire in un sistema di apprendimento continuo, accessibile a tutti, per affrontare le trasformazioni del mondo del lavoro con strumenti concreti.

Inclusione, lotta al caporalato e legalità

Non c’è dignità senza giustizia sociale. E su questo punto, Fabio Nava ha voluto essere chiaro: la CISL sarà sempre in prima linea contro lo sfruttamento, il caporalato e il lavoro irregolare. “Ogni minuto speso per la legalità è un passo avanti per la giustizia sociale e per la dignità dei lavoratori. Non ci fermeremo finché ogni lavoratore sarà tutelato, rispettato e libero da ogni forma di abuso”. Anche il tema dell’inclusione è centrale: la CISL crede in un modello di lavoro che sappia valorizzare le diversità, le competenze e l’integrazione. “Non basta accogliere, bisogna includere. Il contributo dei lavoratori migranti è fondamentale per il nostro Paese, e il nostro compito è garantire che abbiano gli stessi diritti e opportunità di tutti gli altri.”

Un sindacato che sceglie il cambiamento

A chiusura del suo intervento, Nava ha lasciato un messaggio chiaro: la CISL non rimarrà ferma a guardare. “Noi non dobbiamo subire il cambiamento, lo dobbiamo orientare. Siamo il sindacato della partecipazione, della contrattazione, del dialogo. Siamo qui per costruire un futuro più giusto, più sicuro, più inclusivo”. Ed ha esortato tutti a sentire forte l’orgoglio di far parte di una comunità che lavora ogni giorno per il bene comune. “Noi siamo la FILCA, siamo la CISL. Il futuro del mondo del lavoro passa anche dalle scelte che facciamo oggi. E noi siamo qui per fare la nostra parte”, ha concluso, con la consapevolezza che la CISL sa di avere davanti sfide decisive, ma ha la certezza di avere il coraggio e la determinazione per affrontarle da protagonisti.