
Si è svolto il 3 e 4 aprile 2025 a Seveso, il XII Congresso della FIM CISL Lombardia, un’importante occasione di confronto sulle sfide del settore metalmeccanico e sulle prospettive future del sindacato. Un momento di grande valore, segnato da una profonda sintonia tra gli interventi e dall’analisi dei temi fondamentali per il futuro del lavoro e della rappresentanza sindacale
Il Segretario Generale della CISL Lombardia, Fabio Nava, ha portato il suo contributo con un discorso incisivo, ispirato e arricchito dai temi affrontati nella relazione di Mirko Dolzadelli, Segretario Generale della FIM CISL Lombardia
“Le parole preziose della relazione di Mirko ci consegnano una responsabilità chiara: essere protagonisti del cambiamento, senza paura e con determinazione. Non possiamo limitarci a difendere il passato, dobbiamo costruire il futuro” ha affermato Nava con convinzione, sottolineando il ruolo attivo e propositivo che il sindacato deve assumere in questa fase storica
Contrattazione innovativa: il sindacato come attore del cambiamento
Uno dei nodi centrali toccati nell’intervento del Segretario Generale è stato quello della necessità di una contrattazione innovativa e vicina alle esigenze reali dei lavoratori: “Il nostro ruolo non è solamente quello di conservare, ma di trasformare, di guardare avanti. Sono certo che quello che abbiamo fatto finora è molto ed è importante, ma se il mondo del lavoro cambia, il sindacato deve saperlo anticipare, deve sapersi adattare, deve essere un motore di soluzioni e non un freno all’innovazione“
La sfida della contrattazione non può fermarsi alla difesa dei diritti acquisiti, ma deve sapersi adattare alle nuove esigenze di un mondo del lavoro in continua evoluzione, trovando strumenti adeguati, per garantire sicurezza e stabilità senza frenare il progresso. In questo contesto, Nava ha sottolineato la necessità di un modello contrattuale più dinamico, capace di rispondere alla flessibilità richiesta dal mercato senza sacrificare la dignità e le tutele dei lavoratori. “Un contratto moderno deve garantire certezze, ma anche possibilità di crescita e di adattamento alle nuove professionalità che emergono. Dobbiamo superare la logica delle rigidità e costruire un sistema che tuteli senza ingessare, che protegga senza bloccare lo sviluppo“
Inoltre, la contrattazione deve avere un respiro più ampio, andando oltre il solo aspetto economico per includere il benessere dei lavoratori, la conciliazione tra vita e lavoro e le politiche di welfare aziendale. “Un buon contratto non si misura solo dagli aumenti salariali, ma dalla qualità della vita che riesce a garantire ai lavoratori e alle loro famiglie. Dobbiamo riportare la persona al centro della nostra azione contrattuale, perché il lavoro non è solo retribuzione, ma dignità, stabilità e prospettiva di crescita” ha evidenziato il Segretario. “Abbiamo il dovere di costruire soluzioni che rendano la contrattazione più efficace e vicina alle esigenze delle persone. Non possiamo permettere che il lavoro diventi solo una questione di numeri e produttività: deve rimanere un valore umano e sociale. Ogni trattativa deve partire da un principio chiaro: il lavoro fa parte della vita e la qualità del lavoro definisce la qualità della vita“, ha ribadito con forza
Formazione e transizione tecnologica: una sfida da governare
Un altro tema centrale è stato il valore della formazione e della transizione tecnologica, aspetti fondamentali per affrontare le trasformazioni dell’industria. “L’industria 4.0 non deve essere una minaccia, ma un’opportunità. La formazione continua deve diventare un diritto esigibile per tutti i lavoratori, perché solo attraverso la conoscenza si può governare il cambiamento. Non possiamo permetterci di rincorrere l’innovazione con affanno: dobbiamo guidarla, con conoscenza e con competenza” ha sottolineato Nava
In questo senso, il sindacato ha un ruolo essenziale nel garantire che nessun lavoratore venga lasciato indietro, o meglio, “che anche qualora qualcuno rimanesse indietro, trovi nel sindacato un volto amico e una mano salda per rialzarsi e rimettersi al passo” e che l’accesso alla formazione sia garantito come strumento di crescita professionale e di stabilità occupazionale. “Non possiamo accettare che la digitalizzazione e l’automazione diventino strumenti di esclusione: bisogna investire nella riqualificazione professionale affinché ogni lavoratore abbia le competenze per affrontare i cambiamenti senza paura. La paura nasce dalla mancanza di conoscenza: il nostro compito è dare strumenti, dare risposte, dare certezze” ha ribadito Nava. “Quando parliamo di formazione, parliamo del futuro del lavoro. Senza formazione, la tecnologia ci scavalca. Dobbiamo invece fare in modo che sia uno strumento di crescita, che permetta ai lavoratori di avere opportunità e non ostacoli. Le aziende devono capire che formare i propri dipendenti significa investire nella propria competitività. Un lavoratore preparato è un valore aggiunto per l’impresa, non un costo” ha aggiunto
Oltre alla formazione continua, è essenziale che le imprese e le istituzioni collaborino per creare percorsi strutturati di aggiornamento professionale. “Serve una rete solida tra aziende, istituzioni e parti sociali per sviluppare programmi di formazione che rispondano alle esigenze reali del mercato del lavoro. Serve una strategia comune, una visione condivisa. Questo significa non solo corsi di aggiornamento, ma anche incentivi concreti per chi investe nella crescita delle competenze, rendendo il lifelong learning una pratica diffusa e accessibile. Se vogliamo un lavoro di qualità, dobbiamo creare competenze di qualità“, ha affermato Nava con determinazione
La partecipazione come pilastro delle relazioni industriali
Non è mancato un riferimento al ruolo della partecipazione dei lavoratori e al modello di relazioni industriali che la CISL vuole portare avanti: “La partecipazione non è uno slogan, è una strada concreta per dare più forza e dignità ai lavoratori. Il coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni aziendali è una leva fondamentale per migliorare il sistema produttivo e costruire un modello di relazioni sindacali moderno, capace di coniugare competitività e tutela dei diritti”
Il ruolo della CISL: un sindacato che costruisce soluzioni
Il Congresso ha rappresentato un momento di riflessione e di rilancio per tutta la comunità sindacale. Le parole della Segreteria FIM CISL Lombardia e di Fabio Nava hanno tracciato una strada chiara, fatta di impegno, innovazione e responsabilità. “Abbiamo davanti una sfida straordinaria: costruire un sindacato che sia non solo baluardo di tutele, ma anche motore di cambiamento. Dobbiamo avere il coraggio di innovare, di rimetterci in gioco, di essere protagonisti di un nuovo modello di rappresentanza capace di parlare ai lavoratori di oggi e di domani” ha dichiarato. “Il futuro del lavoro non si scrive da solo, siamo noi a doverlo plasmare. Non possiamo limitarci ad aspettare che le trasformazioni avvengano: dobbiamo guidarle con visione e determinazione. La CISL Lombardia, insieme alla FIM CISL, a tutte le Unioni e le Federazioni, è pronta a fare la sua parte, con il cuore e con la testa, con ‘partecipassione’, come suggerito nel titolo del vostro Congresso, e con pragmatismo” ha concluso Nava, lasciando un messaggio di fiducia e di determinazione per tutti i presenti











