
Il mondo del lavoro sta cambiando profondamente e il sindacato deve essere protagonista di questa trasformazione. È con questo spirito che Fabio Nava, Segretario Generale della CISL Lombardia, ha partecipato al Congresso FIT CISL Lombardia, che si è svolto martedì 25 e mercoledì 26 marzo 2025 presso l’Auditorium Aruba di Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo.
Un appuntamento denso di spunti, osservazioni, proposte e suggestioni, reso ancora più ricco dalla relazione innovativa del Segretario Generale FIT CISL Lombardia, Marco Ceriani. “Non è stata una semplice relazione“, ha sottolineato Nava.
“È stato un racconto fatto di immagini, ritmo, silenzi. Un’esperienza quasi teatrale, capace di trasformare la riflessione sindacale in un viaggio di lavoro, di vita e, soprattutto, di senso“. Un viaggio che ha attraversato tre storie intrecciate, tre prospettive sul mondo del lavoro e sulla società e che ha toccato le corde profonde della memoria, della dignità e della partecipazione.
L’intelligenza artificiale e il futuro del lavoro
Il mondo del lavoro sta vivendo una trasformazione epocale. L’avvento dell’Intelligenza Artificiale non è solo una rivoluzione tecnologica, ma un cambiamento radicale che ridefinisce il concetto stesso di occupazione e produttività.
Nava ha affrontato il tema con realismo, affermando che “non deve essere la tecnologia a decidere come sarà il lavoro, dobbiamo essere noi a stabilirlo”. Ma perché questo accada, è fondamentale che il sindacato giochi un ruolo attivo nel governo della trasformazione digitale.
La sfida principale è duplice: garantire che l’IA non venga utilizzata per sostituire indiscriminatamente il lavoro umano e, al tempo stesso, formare i lavoratori affinché possano adattarsi ai nuovi scenari. “Dobbiamo assicurarci che chi rischia di perdere il proprio lavoro a causa dell’automazione abbia accesso a percorsi di riqualificazione e aggiornamento professionale”, ha sottolineato Nava, rilanciando l’idea di un Osservatorio Sindacale sull’Intelligenza Artificiale in Lombardia. Questo organismo, proposto in collaborazione con aziende, università e categorie sindacali, potrebbe monitorare l’impatto dell’IA sui diversi settori, promuovere buone pratiche e garantire che la digitalizzazione avvenga nel rispetto della dignità del lavoro. “Un lavoratore ben formato è più sicuro, più soddisfatto e più produttivo. E la formazione deve diventare un diritto esigibile, non un optional”, ha ribadito.
C’è poi un’altra questione fondamentale: la trasparenza e l’etica nell’uso degli algoritmi. “Non possiamo lasciare che decisioni cruciali – come assunzioni, licenziamenti o valutazioni di performance – vengano affidate a sistemi automatici senza controllo umano”, ha ammonito Nava. “Il rischio non è che le macchine diventino simili agli uomini, ma che gli uomini finiscano per lavorare come macchine”.
Demografia, lavoro e invecchiamento attivo
Un altro grande tema toccato nel congresso è stato quello della transizione demografica: l’Italia e la Lombardia stanno affrontando un progressivo invecchiamento della popolazione attiva, con conseguenze dirette sul mondo del lavoro, sulla sostenibilità del welfare e sulla produttività.
“Non possiamo affrontare questo fenomeno solo con pensionamenti anticipati e scivoli. Serve un nuovo approccio al lavoro degli over 50 e over 60”, ha affermato Nava. La CISL Lombardia intende promuovere un grande patto sociale per l’invecchiamento attivo, che includa misure concrete per valorizzare l’esperienza e le competenze dei lavoratori senior.
Tra le proposte avanzate, ci sono la rimodulazione degli orari di lavoro per le fasce più anziane, il potenziamento del part-time senior, incentivi per il passaggio generazionale delle competenze e una previdenza complementare più accessibile. “L’età che avanza non è un peso, può essere una risorsa se creiamo le condizioni giuste”, ha dichiarato il Segretario.
Il rischio, se il sistema non viene riformato, è quello di una frattura sociale sempre più ampia tra generazioni. “Il lavoro deve essere un ponte tra generazioni, non una barriera”, ha concluso Nava, rilanciando la necessità di percorsi di formazione intergenerazionale che vedano i lavoratori senior come mentori per i più giovani.
Partecipazione e nuove relazioni industriali
Per la CISL, il modello sindacale vincente è quello che punta sulla partecipazione dei lavoratori ai processi decisionali nelle imprese. “Noi siamo un sindacato di proposta, crediamo nel dialogo sociale come strumento di vera emancipazione”, ha ricordato Nava, citando la proposta di legge sulla partecipazione (la cosiddetta “Legge Sbarra”). Questo modello, dove già diffuso, ha dimostrato di migliorare non solo il benessere dei lavoratori, ma anche la produttività e la competitività delle imprese. “Vogliamo un sindacato che non si limiti a contrattare aumenti salariali, ma che aiuti a ridisegnare il lavoro per il futuro”, ha aggiunto.
Europa e Ruolo del Sindacato
Il Segretario ha poi toccato il tema della geopolitica e dell’Europa, sottolineando l’importanza di un’Unione più coesa e proattiva. “Non possiamo restare spettatori passivi di uno scenario mondiale sempre più instabile. L’Europa deve rafforzare la propria politica estera e di sicurezza comune”, ha affermato, rilanciando il sostegno della CISL alla creazione di una difesa comune europea.
Anche in ambito economico, l’Europa è chiamata a fare di più per tutelare il suo modello sociale. “Dobbiamo evitare di restare schiacciati tra autocrazie e guerre commerciali. La transizione ecologica, la trasformazione digitale e la sostenibilità sociale devono andare di pari passo”, ha ammonito.
Memoria e speranza: il cuore del sindacato
L’intervento di Nava si è chiuso con un richiamo potente al valore della memoria e alla necessità di dare senso al lavoro. “Se un bambino attraversa il mare con una pagella cucita nella giacca, significa che spera in un futuro migliore. Anche il sindacato deve essere custode di quella speranza”, ha detto, riprendendo una delle immagini più toccanti della relazione di Marco Ceriani.
“Non possiamo limitarci a spiegare la realtà, dobbiamo interrogarla, narrarla, viverla”, ha aggiunto. E il sindacato, se vuole essere all’altezza dei tempi, deve saper dare direzione, coraggio ed essere una comunità per i lavoratori.
In conclusione, il Segretario ha voluto richiamare il “simbolo” del Congresso FIT CISL Lombardia, ovvero un componente di una sonda che attualmente si trova nello spazio, “un oggetto piccolo, silenzioso, che gira attorno a Giove cercando acqua. Quella sonda siamo noi sindacalisti, delegati, operatori, che ogni giorno orbitiamo attorno ai problemi, alle persone, alle aziende, cercando quell’acqua che disseta il senso. E se la rotta di questo viaggio oggi è un po’ più chiara, lo dobbiamo anche alla FIT CISL Lombardia, che ha dimostrato che le parole, quando sono vere, sanno ancora guidare”.
Un messaggio chiaro, che ha ribadito l’impegno della CISL Lombardia nel costruire un modello di sviluppo basato su equità, partecipazione e innovazione. “Perché il futuro del lavoro non è scritto: è da costruire, insieme”.













