Fabio Nava al Congresso FLAEI CISL Lombardia

Il settore dell’energia sta vivendo una trasformazione profonda, spinto dalla transizione ecologica, dall’innovazione tecnologica e dalle sfide geopolitiche. Cambiano le modalità di produzione, distribuzione e consumo dell’energia, con un impatto diretto sulle aziende, sui territori e soprattutto sui lavoratori. Davanti a questa rivoluzione, il sindacato ha il dovere di essere protagonista, di garantire diritti, sicurezza e opportunità per chi opera nel comparto

Di questo ha parlato Fabio Nava, Segretario Generale della CISL Lombardia, nel suo intervento al Congresso della FLAEI Lombardia, in corso oggi, mercoledì 19 marzo 2025 e domani, giovedì 20 marzo 2025, a Iseo, in provincia di Brescia

I lavori congressuali si sono aperti con la relazione del Segretario Generale Jgor Manzo, che ha toccato numerosi temi, dal nuovo modello organizzativo della Federazione alle concessioni idroelettriche e il ruolo della FLAEI CISL nel settore elettrico, dalla contrattazione collettiva alle transizioni energetica e digitale, dalla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro alla partecipazione sindacale come leva strategica per il futuro del lavoro e della democrazia aziendale. A seguire il dibattito, ricco di spunti e di riflessioni utili e preziose per il prossimo futuro della Federazione e, al termine della giornata, la relazione conclusiva del Segretario Generale FLAEI CISL Amedeo Testa

Di seguito gli argomenti trattati da Fabio Nava nel suo discorso:

Transizione energetica: un’opportunità da gestire con attenzione

La transizione energetica è un obiettivo imprescindibile, ma non può tradursi in un’operazione priva di tutele per i lavoratori: l’addio ai combustibili fossili e l’investimento nelle rinnovabili sono processi necessari, ma serve un piano strategico che garantisca continuità occupazionale, percorsi di formazione e riconversione per chi opera in settori destinati a cambiare radicalmente

“La sostenibilità ambientale deve andare di pari passo con la sostenibilità sociale, perché un cambiamento che lascia indietro i lavoratori non è un vero progresso. È compito di tutti, aziende, istituzioni e sindacato accompagnare questa trasformazione, evitando il rischio di nuove forme di precarizzazione e instabilità lavorativa”

Secondo il Segretario, il settore energetico non può essere gestito con scelte dettate solo da logiche finanziarie di breve periodo: l’energia è un asset strategico del Paese e la gestione della transizione deve essere pianificata per evitare ricadute negative sui lavoratori e sulle comunità

Sicurezza energetica e indipendenza dell’Europa

Un altro tema cruciale affrontato da Nava è stato quello della sicurezza energetica: le recenti crisi internazionali hanno dimostrato quanto l’Europa sia ancora vulnerabile rispetto alle dinamiche globali e quanto sia necessario rafforzare la propria indipendenza energetica

“L’energia non è solo un settore industriale, ma un pilastro della nostra società. L’Europa deve rafforzare il proprio ruolo strategico, investendo in una rete più resiliente e indipendente, mentre l’Italia non può più permettersi di navigare a vista senza una strategia chiara e di lungo periodo”

Non basta puntare sul mix energetico senza un piano strutturato per la gestione della rete e per lo sviluppo di infrastrutture efficienti, serve una visione d’insieme che metta al centro non solo le esigenze del mercato, ma anche il ruolo dei lavoratori, che devono essere parte attiva di questo percorso

Lavoratori protagonisti: la sfida della partecipazione

Un settore così strategico come quello dell’energia non può essere gestito senza il coinvolgimento attivo di chi ci lavora. Ecco perché la CISL spinge per un modello di relazioni industriali più partecipativo, in cui i lavoratori possano contribuire alle decisioni aziendali

“Non vogliamo un sindacato che alza la voce senza proporre soluzioni. Vogliamo costruire un sistema in cui i lavoratori siano parte attiva delle scelte aziendali, perché solo così possiamo garantire una crescita equilibrata e sostenibile. La nostra proposta di legge sulla partecipazione non è solo un’idea, ma una necessità concreta. Vogliamo superare definitivamente la vecchia contrapposizione tra capitale e lavoro e costruire un modello più inclusivo e democratico”

Sicurezza sul lavoro: una priorità per il settore elettrico

Il settore elettrico è tra quelli con i più alti rischi professionali, tra lavori in quota, impianti ad alta tensione e interventi in condizioni difficili. Per questo, la sicurezza non può mai essere considerata un costo o una variabile secondaria, ma deve essere un elemento centrale di ogni strategia aziendale

“Non possiamo accettare che la produttività venga messa davanti alla sicurezza. Ogni lavoratore ha il diritto di operare in un ambiente sicuro, con strumenti adeguati e protocolli rigorosi”

La CISL chiede maggiori investimenti in formazione, in prevenzione e nell’adozione di tecnologie avanzate per la protezione dei lavoratori, alimentando una vera “cultura” della sicurezza sul lavoro

Digitalizzazione e nuove competenze: il futuro del lavoro nell’energia

L’intelligenza artificiale, la gestione automatizzata delle reti, le smart grid e la manutenzione predittiva stanno già trasformando il modo in cui l’energia viene prodotta e distribuita, ma questi cambiamenti devono essere accompagnati da un investimento mirato sulle competenze dei lavoratori

“L’innovazione tecnologica non deve essere una minaccia, ma un’opportunità. Per questo è fondamentale che i lavoratori siano preparati ad affrontare le nuove sfide, attraverso percorsi di formazione continua e aggiornamento professionale”. Il rischio, altrimenti, è quello di una transizione tecnologica che crea nuove disuguaglianze, escludendo chi non ha gli strumenti per adeguarsi alle nuove esigenze del mercato

Un sindacato che guida il cambiamento

Il congresso si è chiuso con un messaggio chiaro: il futuro del settore energetico si decide oggi e la CISL vuole essere protagonista di questo cambiamento. Nava ha ribadito che il sindacato non può limitarsi a difendere i diritti acquisiti, ma deve saper guardare avanti, costruendo soluzioni e proposte per affrontare le sfide del futuro

“Noi non siamo qui per stare a guardare. Siamo il sindacato della partecipazione, della contrattazione, del dialogo. Vogliamo costruire un futuro più giusto, più sicuro, più inclusivo, dove il lavoro abbia un ruolo centrale”