
“La CISL è e deve continuare ad essere il sindacato del fare, quello che risolve i problemi e costruisce soluzioni concrete per i lavoratori e per il Paese”. Con queste parole, Fabio Nava, Segretario Generale della CISL Lombardia, ha aperto il suo intervento al Congresso dell’UST Asse del Po, che si è svolto giovedì 27 e venerdì 28 marzo 2025 a Castelverde, in provincia di Cremona.
Un appuntamento fondamentale per fare il punto sulla situazione del mondo del lavoro e del sindacato in un territorio strategico come quello di Cremona e Mantova, un territorio di frontiera, dove l’industria convive con la logistica, l’agricoltura con la manifattura e dove le trasformazioni globali si riflettono in modo diretto sulle vite di lavoratori e famiglie, come richiamato anche nella dettagliata e ricca relazione della Segreteria, affidata al Segretario Generale Ivan Zaffanelli. “Qui si incrociano molte delle sfide più importanti per il futuro del lavoro: l’innovazione tecnologica, la sostenibilità, la qualità dell’occupazione. E proprio da qui dobbiamo ripartire con una visione chiara e con il coraggio di proporre soluzioni concrete”.
Il sindacato nei territori: radicamento e presenza costante
Il Segretario Fabio Nava ha voluto ribadire con forza il valore della presenza sindacale nei territori, dove la CISL è un punto di riferimento per migliaia di lavoratori. L’area dell’Asse del Po rappresenta un motore economico essenziale, ma anche una zona in cui le trasformazioni del mercato del lavoro stanno accelerando.
“Non possiamo limitarci a osservare il cambiamento da lontano – ha dichiarato Nava – dobbiamo essere protagonisti, guidare la transizione e garantire tutele concrete ai lavoratori”. Un sindacato, quindi, che non si chiude nella difesa dell’esistente, ma che ha il coraggio di innovare, di ascoltare le nuove esigenze e di costruire strumenti di protezione moderni ed efficaci.
Innovazione, digitalizzazione e sicurezza: le nuove sfide della contrattazione
Nava ha posto al centro del suo intervento la necessità di una contrattazione moderna e innovativa, capace di affrontare le grandi trasformazioni del lavoro legate alla digitalizzazione, alla transizione ecologica e alla crescente automazione.
“Dobbiamo uscire dalla logica dell’emergenza e costruire un modello di sviluppo che garantisca diritti e opportunità per tutti. Il lavoro non si difende con la paura, ma con la conoscenza, con la formazione e con la capacità di stare al passo con i cambiamenti”.
La CISL chiede quindi più investimenti in formazione e riqualificazione professionale, affinché nessun lavoratore venga lasciato indietro di fronte alle nuove competenze richieste dal mercato del lavoro.
Altro tema centrale è stato quello della sicurezza sul lavoro, su cui Nava ha lanciato un messaggio chiaro: “Ogni incidente sul lavoro è una sconfitta per tutto il sistema. Servono più controlli, più prevenzione e più formazione. La sicurezza non può essere vista come un costo, ma come un diritto fondamentale”.
Il valore della partecipazione: più equità, meno disuguaglianze
Un altro tema centrale dell’intervento di Nava è stato quello della giustizia sociale: l’aumento del costo della vita, la precarizzazione del lavoro e il rischio di nuove disuguaglianze, infatti, generano insicurezza e sfiducia. “Non possiamo accettare un Paese dove chi è ricco diventa sempre più ricco e chi lavora fatica ad arrivare a fine mese. Il sindacato deve essere la voce di chi non ha voce, deve battersi per un fisco più equo e per un welfare che non lasci indietro nessuno”.
Per questo, secondo il Segretario, la sfida più grande è cambiare il modello delle relazioni industriali, rendendolo più partecipativo. “Non possiamo accettare che le decisioni strategiche vengano prese senza coinvolgere chi ogni giorno porta avanti il lavoro. Serve una governance più partecipativa, in cui i lavoratori siano parte attiva e possano contribuire a costruire il futuro delle imprese e del Paese”.
La proposta di legge CISL sulla partecipazione (la “Legge Sbarra”) è quindi una battaglia fondamentale per costruire un’economia più equa e sostenibile, in cui il lavoro non sia visto solo come un costo, ma come una risorsa da valorizzare.
Un sindacato che guarda avanti, senza paura del cambiamento
Fabio Nava ha continuato il suo intervento con un messaggio di fiducia e responsabilità. “Non possiamo restare fermi, dobbiamo essere protagonisti del cambiamento. Il sindacato non è un museo, è un motore di futuro”. Parole che rispecchiano il DNA della CISL, un sindacato che non si accontenta di denunciare i problemi, ma lavora ogni giorno per risolverli, con un approccio concreto e costruttivo. “Il futuro si costruisce con le scelte di oggi, con la nostra capacità di ascoltare, di proporre e di agire.” ha dichiarato Nava, lasciando ai delegati un messaggio chiaro: la CISL c’è, e continuerà ad esserci, con la forza delle sue idee e l’impegno di chi crede in un mondo del lavoro più giusto e più sicuro per tutti.
“Ma oggi non posso non ricordare Ezio Tarantelli, non solo come vittima del terrorismo, ma come una delle menti più lucide e coraggiose del nostro Paese”, ha dichiarato in conclusione Fabio Nava. Nel 40° anniversario del suo assassinio per mano delle Brigate Rosse, il pensiero di Tarantelli resta più attuale che mai. Un economista visionario, capace di immaginare un nuovo patto tra lavoro, impresa e Stato, fondato sulla concertazione e sulla responsabilità condivisa. “Le sue idee, allora rivoluzionarie, anticipavano una visione moderna del dialogo sociale: il sindacato non come antagonista, ma come protagonista del cambiamento”. Il suo sacrificio è un monito a non arretrare di fronte alla complessità. “Abbiamo il dovere di affrontare le sfide con quello stesso spirito riformista, dialogico e profondamente umano che ha sempre contraddistinto Tarantelli. Il suo pensiero ci deve interrogare su che ruolo vogliamo dare al sindacato: non semplice spettatore o oppositore, ma attore consapevole nella ‘cabina di regia’ delle decisioni strategiche per il Paese.” La CISL crede in questa missione: essere protagonisti del cambiamento, costruire un futuro di tutele, crescita e partecipazione.
E come diceva Giorgio La Pira, “Il futuro appartiene a chi crede nella bellezza dei propri sogni e ha il coraggio e la determinazione di realizzarli. Noi abbiamo il dovere di sognare in grande, ma soprattutto il compito di lavorare ogni giorno per trasformare quei sogni in realtà condivise”.
Il Congresso dell’UST Asse del Po si è confermato così un momento di rilancio dell’azione sindacale, con una CISL sempre più vicina alle persone, alle loro esigenze e alle loro speranze per un futuro migliore, in quanto “il futuro del lavoro non è scritto. È da costruire. Insieme”.










