Fabio Nava al master in “Gestione dei Servizi Pubblici e delle Utilities” all’Università Bicocca di Milano

La pandemia ci ha consegnato una lezione fondamentale: da soli non si va da nessuna parte. Oggi serve un nuovo metodo, capace di unire imprese e lavoratori in un percorso comune. Questo metodo si chiama partecipazione: non un concetto astratto, ma una pratica concreta che vive nella contrattazione collettiva” – così Fabio Nava, Segretario Generale della CISL Lombardia, venerdì 19 settembre 2025 all’Università Bicocca di Milano, in occasione del master in “Gestione dei Servizi Pubblici e delle Utilities”, insieme a Dino Perboni, Segretario Regionale CISL Lombardia.

Nava ha richiamato l’impegno della CISL Lombardia per dare gambe alla legge di iniziativa popolare sulla partecipazione, approvata dal Parlamento lo scorso maggio: “quella legge è stata costruita con quasi 400mila firme di cittadini e lavoratori. Ora tocca a tutti farla vivere nei contratti e nei luoghi di lavoro. È la nostra risposta al bisogno di corresponsabilità che attraversa il Paese

Ampio spazio è stato poi dedicato al rapporto con le nuove generazioni: “se vogliamo comprenderle, dobbiamo ascoltarle direttamente: dalla nostra ricerca BiblioLavoro / Laboratorio Giovani 2.0 emerge che i giovani non cercano soluzioni preconfezionate, ma occasioni di dialogo e di costruzione condivisa. E ci ricordano che nelle grandi città lombarde, in particolare nell’area metropolitana di Milano, il costo di un’abitazione e dei servizi essenziali rischia di assorbire una quota eccessiva del reddito. Secondo l’ISTAT il gender pay gap medio in Italia è ancora del 5,6% a parità di ore e livelli occupazionali e in alcune posizioni apicali può superare il 20%. E i dati della nostra ricerca ci dicono che lo stipendio medio dei giovani in Lombardia si aggira intorno ai 1.570 euro netti mensili: troppo poco per essere indipendenti, costruire un futuro e mettere su famiglia. Serve quindi rafforzare la contrattazione collettiva, con rinnovi rapidi, produttività redistribuita e salari adeguati al costo della vita“.

Nava ha richiamato anche la responsabilità comune sulla formazione: “la formazione continua deve diventare un diritto esigibile, finanziato e condiviso tra imprese, istituzioni e sindacato. Non possiamo lasciare indietro chi rischia di uscire dal mercato del lavoro proprio mentre il Paese affronta le grandi transizioni digitali ed ecologiche» ed ha aggiunto: «sicurezza e salute devono tornare al centro: ogni infortunio è un patto sociale spezzato“.

Nava ha concluso: “partecipazione significa costruire fiducia reciproca. Senza fiducia nessuna riforma può funzionare. Il futuro del lavoro e del Paese dipende dalla nostra capacità di dialogare, di rispettare le differenze e di elaborare sintesi condivise. È su questo terreno che la CISL Lombardia intende continuare a impegnarsi: per un lavoro che liberi, per comunità più coese, per trasformare la paura in futuro