Fabio Nava al Consiglio Generale della CISL Pavia-Lodi: “la CISL è filo di speranza”

«Vi ringrazio per i ringraziamenti che mi rivolgete, ma sono io a dover ringraziare voi» — ha esordito Fabio Nava, Segretario Generale della CISL Lombardia, intervenendo al Consiglio Generale della CISL Pavia-Lodi, svoltosi giovedì 9 ottobre 2025 a Brembio, in provincia di Lodi — «Vi ringrazio per la franchezza e la qualità del dibattito che avete saputo esprimere. Da questi momenti porto sempre via qualcosa che serve a tutto il nostro cammino comune. Non è solo un dovere istituzionale essere qui: è un modo per capire, ascoltare, condividere»

Il valore dell’ascolto e la necessità di “fermarsi a respirare”

Nava ha voluto partire dal richiamo al Congresso regionale: «è stato, prima di tutto, una scelta di metodo. Abbiamo deciso di lasciare spazio al confronto vero, senza fretta, con il desiderio di ascoltare. È stata una scelta coraggiosa, un ritorno all’ascolto autentico, quello che arricchisce e fa ripartire con le idee più chiare»

Poi l’affondo sulla società di oggi: «l’ascolto è diventato una virtù da difendere. Viviamo in un tempo dove tutto si estremizza, dove il rumore copre il senso, dove la rabbia diventa linguaggio. Siamo immersi in un bombardamento continuo di parole e immagini, e il rischio è che le persone non ascoltino più quello che dici, ma ti giudichino per chi pensano tu sia. È pericoloso. Dobbiamo imparare a fermarci, a respirare, a non reagire d’istinto. Anche come sindacato»

“Non è vero che la CISL è rimasta in silenzio”

Rispondendo a chi parla di una CISL silenziosa, Nava è stato netto: «non è vero che siamo rimasti fermi. Anzi, siamo stati tra i primi, anche quando non era popolare, a prendere posizioni chiare e responsabili. Durante la pandemia, sui vaccini, sulla guerra. Abbiamo scelto la via del dialogo, non quella dell’urlo. Una linea ferma, sobria, che forse non strappa applausi immediati, ma tiene unito il Paese. E questo, per noi, conta più di tutto»

Fiducia, natalità, giovani: “Serve un nuovo sguardo sulla realtà”

Ampio spazio è stato dedicato ai temi economici e sociali, a partire dalla Legge di bilancio: «dobbiamo ricostruire fiducia nel Paese. La percezione della realtà è spesso peggiore della realtà stessa: ci stiamo autoconvincendo che tutto vada male. Ma se raccontiamo solo ciò che non funziona, finiamo per crederci davvero. Serve un racconto onesto, che veda anche ciò che cresce, ciò che tiene». Sulla natalità, Nava ha invitato a cambiare prospettiva: «non basta dire “fate figli”, anche se tutte le donne in età fertile ne avessero due, non risolveremmo il problema. Dobbiamo costruire una società che accoglie, che sostiene, che offre prospettive e sicurezza. Basta rincorrere chimere: iniziamo a costruire alternative concrete». E sui giovani: «non sono disimpegnati, come spesso si dice. Hanno un altro sguardo. Cercano equilibrio, tempo, qualità della vita. È una generazione che chiede senso e coerenza. Dobbiamo capirla, non giudicarla. Perché nel loro modo di pensare il lavoro c’è già scritto il mondo che sta arrivando. E noi dobbiamo imparare a starci dentro»

“La CISL è filo di speranza”

In chiusura, Nava ha lasciato una riflessione che riassume l’identità profonda della CISL: «la CISL non è filo di qualcuno. La CISL è filo di speranza. È l’unico filo che deve restare teso, saldo, mai spinato. Perché quando un filo si fa spinato, la storia insegna, arrivano sempre le armi. Noi, invece, vogliamo continuare a intrecciare fili di pace, di dialogo, di futuro»