Un film sulla pena di morte
Milano, 21.3.2022

Quattro storie contro la pena di morte, quattro uomini che per mestiere od imposizione uccidono in quanto boia o complici involontari del male. Tema terribile quello che Mohammad Rasoulof, regista e produttore iraniano perseguitato in patria, affronta nel film Il male non esiste. Parte dalla sua patria dove vige la pena di morte la cui esecuzione è affidata a militari in servizio obbligatorio. Un incarico che fa a pugni con la mitezza del nostro personaggio che, come in quelli degli altri episodi, si trova di fronte al dilemma se obbedire o meno e quanto l’accettazione o meno incidono sulle scelte di vita. Una scelta che li rende simile al capo della canzone delle mondine “bella ciao” che recita “il capo in piedi col suo bastone e noi curve a lavorar” inserita nel secondo episodio del film. Un film che dovrebbe far riflettere chi a volte si lascia tentare dalla pena di morte e che non può mancare da quelli da segnalare in merito alle opere che parlano di oppressione di interi popoli. Il film, premiato con l’Orso d’oro a Berlino, rimane, come le opere dei grandi registi iraniani, un capolavoro di quella cinematografia. Peccato che gli iraniani non potranno mai vederlo. A dimostrazione che, per smentire il titolo, il male purtroppo esiste.