Film della settimana – Cafarnao. Caos e miracoli

Milano, 30.4.2019

Dopo aver conquistato i premi della Giuria e della Giuria Ecumenica a Cannes è arrivata, durante le feste pasquali, la pellicola Cafarnao della regista libanese Nadine Labaki. Il film è la storia di un bambino che, accusato di aver accoltellato un uomo, intenta un causa contro i suoi genitori colpevoli di averlo generato senza essere stati in grado di crescerlo e di crescere i fratelli. Si tratta di un dramma di stampo neorealista che pone al centro, raccontando la storia di questo piccolo rifugiato siriano che vive per le strade di Beirut, i temi della povertà, dell’infanzia allo sbando e della invisibilità della stessa senza né istruzione né documenti. Ma soprattutto racconta il dramma dei rifugiati, dramma comune a tutto il mondo che crea scandalo nei nostri paesi che innalzano muri per respingerli. Ed è proprio partendo da una visione di questa umanità continuamente respinta che la regista ha costruito il progetto. Perché, come ha detto la regista, il cinema non serve solo per divertire e far sognare ma anche per esorcizzare la paura che sta nascendo ovunque verso i migranti ed i rifugiati. Una paura che non ti fa vedere la potenzialità non solo degli adulti ma soprattutto dei bambini pieni di intelligenza e di sensibilità che sono le prime vittime di questi nostri cliché.
Per questo gli interpreti sono tutti presi dalla strada e, proprio perché hanno vissuto drammi che li hanno segnati, trasmettono una empatia difficile da trovare a questo livello nelle opere di finzione. Un film da vedere e rivedere e, soprattutto, da far vedere ai sostenitori dell’invasione dei migranti. Magari ricordando i 14.000 bambini nella nostra Italia che vivono in baracche o direttamente in strada a causa degli sgomberi svolti senza nessun piano di accoglienza.