Film della settimana – Il giovane Karl Marx

Milano, 30.4.2018

Qualcuno ci ha chiesto qual’era il film migliore, tra quelli programmati nelle sale milanesi, per festeggiare il Primo maggio. La memoria è andata subito ad Il giovane Karl Marx del regista haitiano Raoul Peck; un regista che già aveva raccontato il suo paese in modo mirabile e che è stato ospite di festival prestigiosi come Berlino e Toronto. Il film è chiaramente ambientato in un’epoca, quella della metà 800, che vede i lavoratori sfruttati che tentano una ribellione e con un Marx 26enne che li sostiene fino a doversi rifugiare a Parigi dove conoscerà Engels. Le rappresentazioni di Marx al cinema sono rare se non come citazione od addirittura attraverso la sua tomba (Belle speranze di Mike Leigh) ed anche l’immagine più diffusa è quella del filosofo barbuto che si trova in tutti i testi marxisti.. E’ invece molto interessante quest’ultima fatica del regista anzitutto perché parla degli ideali prima ancora che delle teorie che i nostri giovani protagonisti perseguivano non certo per interesse personale. Un giovane Marx, quello rappresentato nel film, che, come le persone normali, si arrabbia e si innamora e, perché no, a volte si ubriaca. Insomma un Marx romantico ed un poco scapestrato. Ma oltre al ritratto inusuale del giovane il film parla delle difficoltà del portare avanti un pensiero critico in un contesto tutt’altro che positivo. Una lezione per il mondo attuale praticamente mancante di ideali. A questo si aggiunga la messa in campo, da parte del regista, di una attenzione al dettaglio: i volti, le espressioni, gli ambienti, che rendono il film apprezzabile sotto molti aspetti.