Film della settimana – Nome di donna

Milano, 12.3.2018

Siamo in Brianza, presso una casa di riposo per anziani, dove lavora Nina, la protagonista del film. Ma in quella casa, nonostante l’aspetto esteriore dal momento che ha anche una gestione religiosa, vige un clima di omertà che nasconde l’abuso di potere e le continue avances sessuali da parte del direttore. Nina non ci sta ed inizierà, nonostante l’ostilità delle colleghe, una battaglia per i diritti e la dignità delle donne.
Il film di Marco Tullio Giordana è forse il primo film che parla espressamente delle molestie sessuali sul posto di lavoro ed ha scelto come data di uscita proprio l’otto marzo. Operazione meritoria quindi quella di Nome di donna anche se non assurge al livello di altre opere del regista quali I cento passi, La meglio gioventù o Quando sei nato non puoi più nasconderti. Il difetto, se vogliamo considerarlo tale, è dovuto al tentativo di restringere una storia che aveva bisogno di un maggior approfondimento rendendo il racconto un po’ troppo frammentario. Per il resto va detto che il regista riesce a rendere molto bene l’isolamento della protagonista a seguito della sua decisione di rompere la regola del silenzio, il che fa capire perché spesso le donne subiscono senza reagire sui posti di lavoro. Nel complesso, quindi, un film da vedere e da utilizzare anche dal punto di vista formativo.