Milano, 23.10.2018
Distribuito in poche sale ma reperibile in dvd il film che il regista Wim Wenders ha dedicato al Papa è, come dice il titolo, soprattutto un film di parole. Parole importanti perché riguardano la povertà e la giustizia sociale che, sentite oggi in un clima di odio e di pressapochismo, suonano rivoluzionarie. Eppure si tratta del Vangelo che il rappresentante di Cristo sulla terra non può certamente tradire. Wenders non è un credente e Papa Francesco – un uomo di parola potrebbe essere viziato dal fatto che si tratta di un film su commissione ma il regista conferma la sua ammirazione per il personaggio e non costruisce né una biografia e neppure un film agiografico. Il film del regista tedesco serve per riscoprire il calore e la semplicità delle parole di papa Bergoglio ed esci dalla sala come se tu avessi sentito un fratello che ti racconta della intolleranza di questo mondo che se la prende con gli immigrati e lo scandalo di una società che sta disgregando la natura oppure le colpe di un mondo tutto preso dalla velocità e dal consumismo. Insomma il richiamo, non solo per il nome scelto, è quello di Francesco d’Assisi, la città nella quale inizia il film.