Film della settimana – Ride

Milano, 3.12.2018

Alle origini della vicenda di Ride vi è la morte di un giovane operaio caduto sul lavoro in una fabbrica storica. Ora la sua compagna è rimasta sola con un figlio piccolo e dovrebbe cadere nella disperazione. Ma non riesce ad esprimere il suo dolore pur essendo alla vigilia del funerale quando tutti si aspettano che essa manifesti il suo lutto. In somma il suo non è un lutto come ci si aspetterebbe da chi ha perso i’amore e la speranza di una vita felice. E’ un’altra forma di esperienza emotiva che Valerio Mastandrea, qui al suo debutto come regista, mostra con efficacia trasformando un dramma privato in esperienza collettiva. Questo grazie anche alla protagonista principale, Chiara Martegiani, che con il suo stile di recitazione, ben rappresenta ciò che vuole esprimere il regista rendendo il film equilibrato fra leggerezza e sofferenza, nel riflettere sulla elaborazione del lutto. Ma una sottolineatura va alla figura del padre, interpretato da Renato Carpentieri, che è tormentato da un senso di colpa per non essere riuscito ad operare, attraverso le battaglie operaie, per ottenere quella sicurezza che avrebbe potuto salvare la vita del figlio. In questa figura si legge il rimpianto per la caduta della militanza in un mondo del lavoro trasformato in uno scontro tra individualismi. Un film quindi che stimola la riflessione sulle condizioni nelle quali si trovano coloro che il sindacato vorrebbe e dovrebbe rappresentare.