Film della settimana – Tre volti

Milano, 13.12.2018

Jafar Panahi rappresenta il cinema iraniano che il regime vorrebbe sopprimere. E’ stato condannato a sei anni di carcere ed a vent’anni di interdizione dal cinema. Oggi fa l’autista di taxi (raccogliendo passeggeri di diversa estrazione sociale come ha raccontato nel suo penultimo film intitolato, appunto, Taxi Teheran) ed ora, pur costretto nella sua nuova professione, riesce a mostrarci ancora la società iraniana sconfiggendo la censura. In questo caso segue la vicenda di una ragazza che vorrebbe recitare, ma è costretta a rinunciarvi a causa delle tradizioni e di un fratello autoritario . Manda allora una richiesta di aiuto tramite un video inviato ad una celebre attrice che coinvolge il nostro regista, che lascia Teheran per raggiungere le montagne del Nord-Ovest. Ed in questo percorso incontra uomini e donne che danno volto ai problemi di una società che conosciamo purtroppo molto poco. Tre volti diventa quindi un film poetico girato con pochi mezzi e con ritmi inusuali per noi occidentali ma a tratti è anche divertente ed è soprattutto un film politico girato grazie ai nuovi mezzi di ripresa (microcamere, telefonini, hard disk) che aiutano a sconfiggere chi vorrebbe far tacere un regista che sa fare l’introspezione del paese nel quale è costretto a vivere. Nonostante i divieti e la clandestinità il film è stato proiettato a Cannes, dove è stato premiato ed ora appare in questi giorni sui nostri schermi.