Film della settimana – Un divano a Tunisi

Una commedia terapeutica


Milano, 19.10.2020

L’apertura di uno studio di psicanalisi nella periferia di Tunisi offre il fianco per far sdraiare sul divano alcuni connazionali della nostra protagonista: una tunisina che lascia Parigi per iniziare un progetto che sembra destinato al fallimento. E’ questa la storia che la regista francese origine tunisina Manele Labidi sceglie per il suo esordio nel lungometraggio riuscendo così a raccontare sia la società schizofrenica che la burocrazia che abita la sua patria d’origine. Un divano a Tunisi strappa qualche sorriso mentre mostra le differenze e le paranoie culturali di un mondo attraverso alcuni ritratti che vanno dall’ imàm in crisi religiosa a chi sogna presidenti e dittatori. Il racconto esistenziale sotto l’immagine di Freud mostra l’inconscio di una nazione dopo la rivoluzione delle primavere arabe del 2010. Insomma un affresco sociale che convince anche grazie ad una bella interpretazione di Golshifteh Farahani una interessante attrice attrice franco-iraniana ribelle in patria ma amata dal cinema occidentale. Il film ha vinto a Venezia il premio del pubblico meritatamente.