Film – Sole cuore amore

Milano, 31.7.2017

Nella stagione dei recuperi da parte della programmazione su grande schermo, recuperi anche interessanti ( tanto per citarne alcuni, Ritratto di Famiglia con Tempesta; Libere disobbedienti innamorate – In Between; Il medico di campagna) vogliamo raccomandare l’ultima fatica di Daniele Vicari dal titolo quasi banale Sole Cuore Amore. Si tratta della vicenda di una barista che lavora in nero ed impiega oltre 2 ore per raggiungere il posto di lavoro. Sposata, con un marito disoccupato e quattro figli da mantenere, non può far altro che sopportare tutto, a partire dalla famiglia del proprietario del bar, ma comunque mantenendo una grande voglia di riscatto. Riscatto che passa anche attraverso il ballo come nel caso della sua amica danzatrice che torna a casa proprio mentre lei va al lavoro in orari impossibili. Una “sorella” che non ha né marito né figli ma che vive la stessa precarietà e solitudine. Il regista di Velocità massima, per il quale, fin dal suo esordio, il cinema rappresenta un manifesto sociale, affronta a modo suo gli effetti della crisi economica vista con gli occhi delle donne. Quelle donne che spesso devono faticare per far vivere alla famiglia una vita dignitosa mentre i mariti disoccupati vivono la depressione. Un film che racconta la quotidianità dello sfruttamento parlando delle esistenze minime; quelle dei pendolari e dei precari che appaiono raramente sui mezzi di informazione.