Vergine giurata

Milano, 7.4.2015
 
Incassi risibili per l’opera prima di Laura Bispuri nata da una coproduzione italiano – albanese – svizzero – tedesca e kosoviana e presentata al Festival di Berlino. Eppure Vergine giurata è un film che merita di essere visto perché parla di identità femminile in una cultura che reprime la donna. Storia di un’orfana albanese accolta da una famiglia delle montagne essa dovrà giurare verginità eterna assumendo caratteri maschili. Sarà il confronto con la cultura italiana durante la sua venuta a Milano che porterà a riappropriarsi della sua femminilità. Girato tra passato albanese e presente italiano il film si avvale della bella interpretazione di Alba Rohrwacher ed anche se di poche parole (un dialogo essenziale) ha però un suo fascino riuscendo a mostrare come la cultura trasforma i corpi e non solo le anime. Anche il commento musicale è appropriato quando sottolinea alcune delle sequenze più belle del film Qualche rallentamento nella seconda parte non inficia il giudizio su un’opera che rappresenta uno dei migliori esordi della stagione.